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Foto: © SSC Napoli
Il muro eretto dallo Spezia regge fino al recupero, il Napoli ci prova a scardinare la compattezza ligure e l’ex Sassuolo fa esplodere il “Maradona”

Il Liverpool deve essere già un dolce ricordo. Se l’euforia è in grado di regalarti maggiore forza e convinzione, le energie nervose spese per scrivere una pagina di storia calcistica possono essere difficili da recuperare e le distrazioni sono dietro l’angolo. Soprattutto quando al “Maradona” si presentano le cosiddette “piccole”, che già tanto hanno fatto male al Napoli nel recente passato. E soprattutto quando la piccola in questione è lo Spezia, che nelle ultime due stagioni è andato via da Fuorigrotta col bottino pieno. Il diktat di Spalletti è stato chiaro: la prestazione sfoderata contro i Reds non deve essere un’eccezione, ma la regola.

La pazienza è l’arma di cui devono dotarsi gli azzurri per provare ad avere la meglio di uno Spezia che non può fare altro che seguire uno spartito preciso, chiudere gli spazi altrimenti letali ai partenopei. Il doppio tunnel di Kvaratskhelia è un’ulteriore testimonianza delle qualità del georgiano che vengono fuori partita dopo partita, continuando a stupire tifosi e spettatori. È lui il più pericoloso, è a lui che i compagni privi di Osimhen chiedono lumi. Non ci mette tanto il Napoli a prendere in mano il controllo del gioco, ma i liguri sono bravi a fare densità nel mezzo e spingere gli azzurri sugli esterni. Il risultato è una serie di tentativi verso la porta che s’infrangono sulla difesa spezzina o trovano pronto Dragowski. Pericoloso invece Gyasi sul finire dei primi 45 minuti.

Primi accenni di stanchezza nella ripresa per il Napoli, che risulta più sfilacciato. Il centrocampo fatica a proteggere la difesa e lo Spezia ne approfitta per spingersi in avanti. Spalletti prova ad aggiustare le cose affidandosi alla panchina, ma come nel primo tempo le avanzate degli azzurri devono fare i conti con la compattezza dei liguri. Mario Rui quasi regala il vantaggio ai ragazzi di Gotti, spia di una lucidità che si sta erodendo. I partenopei non riescono a essere pericolosi, il muro eretto dallo Spezia regge, ma non fino alla fine: poco prima del recupero Jack Raspadori manda in festa il “Maradona”. Per l’ex Sassuolo prima gioia in maglia azzurra. Stavolta gli spezzini non escono indenne da Fuorigrotta: il Napoli si riprende la testa della classifica.

TABELLINO

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa (57′ Zielinski), Ndombele (46′ Lobotka), Elmas (75′ Gaetano); Politano (57′ Lozano), Raspadori, Kvaratskhelia (67′ Simeone)
A disposizione: Sirigu, Marfella, Kim Min-jae, Ostigard, Zanoli, Olivera, Zerbin. Allenatore: Spalletti

Spezia: (3-5-2): Dragowski; Ampadu (70′ Hristov), Kiwior, Nikolaou; Holm, Agudelo (81′ Sala), Bourabia (70′ Ellertsson), S. Bastoni (62′ Kovalenko), Reca; Nzola, Gyasi
A disposizione: Zoet, Beck. Caldara, Sher, Zovko, Strelect, Sanca. Allenatore: Gotti

Arbitro: Santoro di Messina Var: Valeri Avar: Prenna
Reti: 89′ Raspadori
Ammoniti: Gyasi (S), Elmas (N), Dragowski (S) Note: espulso Spalletti
Angoli: 10-5
Recupero: 2′ p.t., 5′ s.t.

Luigi Ottobre