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Se qualcuno vuole i voti del territorio faccia una chiara attestazione di impegno per la sanità, le infrastrutture porti, interporti, ferrovie e autostrade), il Pnrr, le Zone Zes, i progetti di sviluppo. Questo vale per tutti i partiti compresi il mio. Al momento, non sento impegni. Chi non si fa portavoce degli interessi locali non merita il consenso. I leghisti maddalonesi lavorano e agiscono in incognito

MADDALONI- “Una campagna fiacca, estiva, fatta di slogan copia e incolla e di territorio mortificato”. Antonio Giannini (Pd) non si rassegna al silenzio che circonda la campagna elettorale e nemmeno all’esproprio trasversale della capacità di rappresentanza del territorio.

Cosa propone?

Visto che i paracadutati e gli alieni al territorio sono calati in massa, si proceda ad una richiesta di pubblico impegno per i problemi del territorio. Se qualcuno vuole i voti del territorio faccia una chiara attestazione di impegno per la sanità, le infrastrutture porti, interporti, ferrovie e autostrade), il Pnrr, le Zone Zes, i progetti di sviluppo. Questo vale per tutti i partiti compresi il mio. Al momento, non sento impegni. Chi non si fa portavoce degli interessi locali non merita il consenso.

Vuole incendiare la politica?

Veramente vorrei rianimare una campagna elettorale con elettroencefalogramma piatto. E questo vale per tutti.

E’ necessario fare il punto della situazione. C’è la calata dei “lanzichenecchi della politica”, le truppe paracadutate dai partiti di Roma che non hanno la minima idea dei problemi e delle problematiche del territorio è il dato più significativo: un triestino (Patuanelli del M5S da sempre schierato a spada tratta per gli interessi del Nord vedasi porto di Trieste); poi c’è Letizia Giorgianni (Fdi), che per anni si è occupata della questione Banca Etruria e che nulla a che vedere con Terra di Lavoro. Lo stesso dicasi del piddino paracadutato Franceschini, ministro ferrarese distintosi nel penalizzare il sud nei bandi del Pnrr e nel trasferire a Comacchio (noto centro della Magna Grecia…) a tempo indeterminato le collezioni del Mann. Poi c’è lui, Tajani (da anni a Bruxelles che non sa dove stia Caserta) e la non moglie di nonno Silvio pluricadidata in tutto lo Stivale. Si potrebbe continuare. E’ il triste quadro di un Sud colonia politica e di una classe politica subalterna che si contende le briciole. E poi ci sono loro il fenomeno antropologico più interessante: i “legisti terroni” che risolleveranno le sorti del Meridione, purchè si taccia sull’autonomia differenziata. Progetto prediletto della Gelmini anche lei calata dalla Lombardia, faro delle virtù, nella palude terronica in cerca di voti. Così invece della rassegnazione c’è chi prova a rianimare una non campagna elettorale.

Il fenomeno certamente nuovo sono i leghisti un partito che si considera il “sindacato del Nord”. Che ne pensa?

Vale per loro o soprattutto per loro un atto pubblico di impegno per il territorio. Non si nascondano dietro la parole d’ordine. Ci dica Gianpiero Zinzi, ad esempio, oggi che si presenta in versione padana, cosa intende fare per il nostro territorio. Quali cono i suoi impegni, anche per Maddaloni, in tema di ambiente, sanità, interporto, ospedale. Magari, ci dica se la sua azione politica è diversa da quella del padre e soprattutto in cosa si differenzia. Vale la pena ricordare che il padre ha sdoganato l’assalto al nostro territorio deprivandolo di ogni minima risorsa a cominciare dall’ospedale fino alla sottrazione di qualsiasi opportunità. Ci dica Giampiero se intende distaccarsi dalle gesta politiche del padre.

Una parola per l’elettore leghista maddalonese?

Hanno subito una metamorfosi. Siamo passati dall’inaugurazione della sede alla chiusura della sede. Ora, ci sono sempre ma vivono mimetizzati tra le pieghe della maggioranza arcobaleno del sindaco De Filippo. Si nascondono e operano nell’ombra. Forse hanno difficoltà ad argomentare le ragioni di una simile scelta. Forse temono di essere contestati. I maddalonesi e i meridionali sanno molto bene cosa sia e cosa vuole la Lega, che resta (secondo l’articolo dello statuto mai revocato) Lega Nord per l’Indipendenza della Padania.

Siamo al “legista terrone vergogna del meridione”?

Semmai sarebbe più corretto dire “legista maddalonese vergogna del Paese”. Ma sarebbe uno scadere in un ragionamento da curva sud. Vale per loro quello che ho detto in premessa: si esca allo scoperto. Si argomentino le ragioni della scelta, qualunque essa sia, condivisibile e meno. E soprattutto dicano cosa intendono fare per il nostro territorio: questo vale per la Lega e anche per il Pd. Tutto il resto è fuffa e sottrazione di agibilità democratica.

Redazione