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MADDALONI- Oltre gli annunci, oltre le buone intenzioni e oltre gli auspici. Questa mattina, il sindaco Andrea De Filippo e il il manager Amedeo Blasotti sono tornati a riunirsi per definire le tappe della riconversione progressiva del Covid Hospital.

Allora, sindaco quali sono le fasi di questa riconversione?

Una immediata con scadenza vincolante al 31 ottobre.

E cosa riguarda?

Riapertura, con personale addetto impegnato ininterrottamente per 24 ore, dedicato al servizio del nuovo pronto soccorso, reparto di medicina, oculistica, otorinolaringoiatria. Laboratorio di radiologia e tutto quanto è necessario.

C’è altro?

Stiamo parlando di un percorso che giocoforza è ottenere la riapertura completa del pronto soccorso e anche l’allestimento dell’osservazione breve intensiva (Obi).

Quali sono le altre tappe di questa riconversione progressiva?

L’aumento dei servizi chirurgici non può passare se non attraverso i bandi di assunzione per chirurghi che formeranno il futuro presidio chirurgico permanente. Nei giorni scorsi per rendere esecutivo e non ipotetico il piano è stato necessario un sopralluogo dell’ufficio tecnico dell’Asl. Già trasferito l’ambulatorio per la terapia monoclonale, ubicata nell’ex pronto soccorso, si lavora al piano di divisione del plesso tra l’area Covid e quella delle degenze ordinarie.

In questo cronoprogramma quali sono gli altri capisaldi?

Il completamento, anzi l’avviamento dei lavori già programmati e finanziati. Entro e non oltre gennaio 2023 partirà la costruzione del nuovo Pronto Soccorso, già interamente finanziato con fondi Asl per un importo pari a 3 milioni e 200 mila euro.

Il personale per le nuove attività da dove sarà preso?

I chirurghi in servizio proveranno dall’ospedale di Marcianise. Siamo in una gigantesca transizione perché deve essere completata la trasformazione del terzo piano (svuotato da sette anni dopo il trasferimento di pediatria, ostetricia e ginecologia). Costo dell’operazione di circa due milioni e 800 mila euro. I cantieri partiranno la prossima settimana. Si sta pianificando la riorganizzazione logistica anche del secondo piano della nuova ala (lato via libertà) per la creazione di posti di degenza ordinaria. Terzo, si aspetta il nuovo modello di Covid Hospital per definire l’esatta consistenza degli spazi liberati.

Pandemia permettendo lentamente si torna alla normalità. Ma i nuovi servizi sanitari territoriali promessi?

Fissato un altro punto fermo: finanziata la costruzione della casa comunità (per 1,5 milioni di euro) in via Campolongo sul terreno messo a disposizione dal comune.

Quindi la manifestazione del giorno 29 è inutile?

Sarà l’occasione giusta per divulgare il cronoprogramma della riconversione parziale e per ribadire la strategia della massima attenzione epr le sorti del nosocomio di cui il territorio ha un’estremo bisogno.

Redazione