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Snobbato il Civico Consesso che aveva dato, all’unanimità, mandato al sindaco di seguire la riconversione. “Ora, tutti intestano meriti presunti ma hanno taciuto davanti ai recenti problemi come il caso dei medici di famiglie e sui disservizi permanenti del distretto sanitario”

MADDALONI- Umiliato, snobbato e vilipeso il consiglio comunale. L’annuncio, questa volta sul piano di riapertura progressiva dell’ospedale, scatena una denuncia documentata e dura. A lanciarla è Angelo Tenneriello “contro la grancassa degli smemorati di professione, che oggi, utilizzando la disinformazione elevata a sistema e sfruttando la scarsa conoscenza degli ignari cittadini, presentano come grande conquista un atto dovuto e occupano il palco per far propaganda politica pure sulla gestione della salute pubblica in una provincia che ha tassi di aspettativa di vita, anche per carenze oggettive dei servizi sanitari, inferiori alla media nazionale pure a quella regionale. Insomma, i salernitani di Cenzino De Luca hanno di più. Noi abbiamo i politici plaudenti”.

Cosa contesta sul percorso tanto atteso di riapertura?

Lo sciacallaggio politico. Mi spiego: quando scoppiò la pandemia, la riconversione del nosocomio fu discussa e accettata dal consiglio comunale con un documento unitario. Ci fu, giustamente, una chiamata alla responsabilità collettiva. Sempre giustamente, bisognava affrontare un’emergenza, che poi era anche un’opportunità per la ristrutturazione, e si è coinvolto il civico consesso. Incredibilmente, oggi, che si incomincia a parlare di riconversione, sperando che la pandemia non renda necessarie alte misure straordinarie, scompare il massimo organo istituzionale la cui funzione è prioritaria. E spuntano i presenzialisti.

Presenzialisti?

Presenzialisti contro ogni evidenza e rispetto dei ruoli istituzionali. Stranamente è stato ignorato il consiglio comunale, che ha dato chiaro mandato al sindaco, in nome e per conto degli eletti, il ruolo di rappresentare la volontà unitaria. Ora, che non bisogna condividere problemi e rivendicare primogeniture, che succede? Tutti fanno la corsa ad scattare il solito selfie e l’assemblea che ha legittimato l’azione non è stata informata. C’è stato un incontro tra il sindaco e il manager Blasotti. Ma tutti gli altri a che titolo erano presenti? A cominciare dall’ex presidente del distretto sanitario, ex Msi, ex An, ex Pdl, Claudio Marone. Rappresenta il consiglio? Forse possono capire l’intercessione istituzionale del consigliere regionale Santangelo, ma sembra che gli informati siano solo i referenti di area come il mio amico Angelo Campolattano, che definiscono affettuosamente il prezzemolino della politica locale, presente sempre quando bisogna fissare bandierine. E le istituzioni e il consiglio comunale ha dato il mandato? Prima i selfie e poi le istituzioni. E’ un fatto molto grave.

E’ amareggiato?

Sono sconcertato dalla corsa a salire sul carro delle piccole vittorie. Attività che, in questi giorni, hanno fatto in verità molti consiglieri. Sono pochi che non sono saliti sul carro del vincitore di turno a festeggiare elezioni di politici rigorosamente non del territorio e molti manifestamente ostili a questa città. Ma torniamo alla sanità: quando l’ospedale versava in condizioni strutturali deficitarie non ho visto questa mobilitazione. Eppure chi festeggia oggi era già in politica da anni. Non si comprende perché non siano stati in prima fila anche quando l’Asl ha messo in ginocchio miglia di utenti che si si ritrovati senza medico di famiglia. Non capisco come mai nessun denuncia che al distretto sanitario non sono state eliminate le barriere architettoniche e i disabili non possono accedere agli ambulatori posti al secondo piano visto che l’ascensore non è adatto alle sedie a rotelle. In questo territorio le vittorie hanno sempre molto padri, i problemi sono un dramma che debbono risolvere i cittadini in gran solitudine. Tutto questo è inaccettabile.

Redazione