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“Abbiamo documentato con delle foto le condizioni in cui versa il museo civico di Maddaloni di via Bixio. Siamo stupiti del livello di degrado anche perché, appena pochi giorni fa, è stata inaugurata una nuova sezione di dedicata agli antichi mestieri del territorio con una notevole pubblicità”

MADDALONI- Altro che cultura. Ma quale promozione e sensibilizzazione del territorio? Del Museo Civico ce ne eravamo occupati per denunciare il mancato funzionamento e l’omessa manutenzione dell’ascensore esterno con connessa eliminazione delle barriere architettoniche. Ma la situazione continua a peggiorare. Peggiora anche grazie all’aborto amministrativo del restauro e rilancio del «complesso monastico di Santa Maria de’ Commendatiis» che ospita nella parte recuperata il museo. Infatti, la parte restaurata presa a tenaglia tra la porzione abbandonata che attende un intervento di consolidamento e il mancato progetto di recupero (su 511 interventi concorrenti nella graduatoria nazionale), inserito  nel «Decreto del Fare» dell’ex presidente del Consiglio Renzi, che era stato finanziato con un milione e 200 mila euro destinati anche al consolidamento statico e recupero funzionale della struttura meglio nota come ex «Enrico De Nicola». Dall’entusiasmo alla paralisi, che permane dal 2015, il passo è stato breve. E ora la desolazione prevale. A sollevare il caso è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, di cui è portavoce la capogruppo avv. Gaetana Crisci.

“Abbiamo documentato con delle foto le condizioni in cui versa il museo civico di Maddaloni di via Bixio. Siamo stupiti del livello di degrado anche perché, appena pochi giorni fa, è stata inaugurata una nuova sezione di dedicata agli antichi mestieri del territorio con una significativa pubblicità”

Avvocato Crisci dalle sue parole emerge sconcerto e rabbia. O sbaglio?

E’ difficile guardare una simile situazione di abbandono così spinto e rimanere impassibili. Non non possiamo restare inermi al cospetto di tanto abbandono che è strutturale, manutentivo e igienico-sanitario. Non potendo tacere abbiamo sorvolato, per il momento, la questione sicurezza che meriterebbe un capitolo a parte.

Cosa avete fatto?

Anche la questione sicurezza, unitamente all’abbandono spinto, l’abbiamo documentata presentando una formale richiesta di intervento al sindaco e agli assessori competenti di intervenire per arginare la gravità della situazione. La prima richiesta è farsi carico delle urgenze.

Per urgenze cosa intendente?

Porre un freno allo stato di incuria generale in cui versano gli spazi antistanti il museo. E stiamo parlando della struttura nuova accessibile e visibile all’utenza.

Non chiedete solo pulizia…

Sono evidenti ben altri problemi come le marcate e innumerevoli infiltrazioni. E’ l’intero stato di mantenimento e conservazione ad essere preoccupante. Ma non è tutto, anzi questo è il minimo.

Restando sul tema delle urgenze, cosa vi preoccupa?

E’ grave che ci siano lastre di eternit, penzolanti e ammalorate, nelle immediate adiacenze e vicinissime al plesso scolastico del De Nicola. Non entro nel merito dei pericoli, reali e potenziali, ma una cosa del genere non è ammissibile. E proprio per questo abbiamo abbondantemente documentato lo stato dei luoghi e segnalato la situazione.

Cosa vi aspettate?

Che siano messe in atto tutte le azioni necessarie per rimuovere le urgenze; arginare il degrado; fermare l’abbandono. Ma questo è solo l’inizio perché va affrontato il capitolo, altrettanto penoso della sicurezza degli stabili e quello problematico del loro recupero.

Redazione