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Autore di grandi hits per Tiziano Ferro come “Il Conforto” e “Incanto”, il cantautore ligure si mette “in proprio” con un album vecchia scuola

Dopo venticinque anni di carriera, tre album di inediti e tantissime esperienze (finalista nella prima edizione di “X Factor” nel 2008), Emanuele Dabbono, 45 anni, ha trovato la sua “Buona Strada”. Il cantautore ligure presenta in questi giorni un album in vecchio stile con ben sedici tracce, tanta qualità e soprattutto la raffinatezza delle tematiche trattate (“Buona Strada” è già disponibile su tutte le piattaforme).

La necessità di raccontare sentimenti ed emozioni in prima persona, in una sorta di vita parallela alla grandissima carriera di scrittore che da otto anni lo vede al fianco di Tiziano Ferro come autore di punta (“Il Conforto”, “Valore Assoluto” ed “Incanto”, tra i brani certificati platino che portano la sua firma). Proprio il cantautore di Latina ha voluto produrre l’album “Buona Strada” insieme con la Universal Music. Un lavoro che alza l’asticella della qualità, concepito come un viaggio in cui il Emanuele Dabbono esplora sé stesso, le parole e i suoni che circondano il suo mondo.

Tra i sedici brani spicca l’emozionante “Cerezo”, una lettera postuma al papà scomparso, dove sullo sfondo compare il calcio “come ultima vela per non annegare” e l’omaggio al campione brasiliano ex Roma, Sampdoria e Nazionale Brasiliana, Toninho Cerezo, sullo sfondo dei ricordi e delle confessioni. Una canzone che, sin dalle prime note, provoca sentimenti che difficilmente si cancellano.

Emanuele Dabbono in uno scatto di Luigi Cerati
  • Un album ricchissimo di temi, suoni e note biografiche. Emanuele Dabbono dopo 25 anni di carriera ha finalmente trovato la sua… “Buona Strada”?

Il titolo è un incitamento più che una affermazione. In questo album ho voluto percorrere un piccolo sentiero e non una strada principale ma, canzone dopo canzone sono riuscito a raggiungere il mio incrocio giusto

  • Un lavoro “vecchia scuola”: 16 canzoni, musica d’autore, grande ricerca musicale. Per accendere la curiosità dell’ascoltatore come racconti “Buona Strada”?

Ho voluto semplicemente mettere la musica al centro di tutto. Mi sono preso il tempo necessario e mentre scrivevo canzoni per gli altri, ho messo da parte anche un poco di brani per me. La prima spinta non poteva che arrivare da Tiziano Ferro che questa volta mi ha letteralmente “costretto” a cantare le mie canzoni. Mi sono messo al lavoro con grande onestà, consapevole di entrare in un mercato discografico difficilissimo, ed è stata per me un’esperienza importante e di grande completamento artistico”.

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  • Arrivi da una regione bellissima, la Liguria, terra che con i suoi cantautori (Paoli, Lauzi, Tenco, De Andrè, Fossati) ha fatto scuola e storia della musica. Tutto questo quanto ha influito?

A Genova, esattamente come a Napoli, il problema di scegliere non si pone. Puoi decidere anche di fare hard rock ma alla fine la musica e le inflessioni di questi grandi cantautori te li ritrovi addosso. Genova e Napoli sono centri del mondo dove confluiscono mille dialetti e culture. Puoi girare il mondo senza passaporto come ha dimostrato Fabrizio De Andrè in “Crueza de Mà”. Nel piccolo anche inBuona Stradasi respirano arie caleidoscopiche con canzoni comeInsegnami”, di chiara matrice sudafricana, eIl mio cuore migliorecon tanto di intro gospel”.

Emanuele Dabbono con Tiziano Ferro in uno scatto del 2017
“Cerezo”, primo singolo estratto dall’album è una lettera a cuore aperto che Emanuele ha dedicato al padre scomparso grande tifoso della Sampdoria
  • Tiziano Ferro: otto anni di collaborazioni, hits di platino come “Il Conforto”, “Incanto” e “Valore Assoluto”. Questo incontro come ha cambiato il tuo percorso artistico ed umano

Tiziano Ferro è la mia stella sul petto. Con lui ho conosciuto la consapevolezza dei miei mezzi e dove potevo arrivare oltre al saper suonare la chitarra. Paradossalmente chi scrive canzoni spesso non si accorge di cosa ha veramente realizzato. Tiziano è stato colui che ha capito meglio di chiunque, anche di me, quali erano le mie potenzialità. Anche nel suo prossimo album (in uscita l’11 novembre, ndr), ci sarà una mia ballad, intitolataMi rimani tu”, brano di grande intimità e tenerezza”.

  • “Cerezo”, il brano che accompagna l’uscita dell’album non è una semplice canzone. Le canzoni passano, “Cerezo” resta con il suo ciclone di sentimenti ed emozioni

Questa canzone è come un ariete che ha abbattuto il muro che c’è sempre stato tra me e mio padre. Mio padre è mancato tanti anni fa e non sono mai riuscito a dirgli e dimostrargli tante cose che avrei voluto. Appena lui è scomparso la mia vita e cambiata: è arrivata la finale di “XFactor”, i primi concerti, la collaborazione con Tiziano, i premi. Ho sempre considerato questa cosa una fatalità, come se lui dall’alto mi stesse facendo sentire il suo tifo. Cerezoè una lettera, forma di comunicazione quasi passata di moda, che sono sicuro gli è stata recapitata”.

“Cerezo”, primo singolo estratto dall’album è una lettera a cuore aperto che Emanuele ha dedicato al padre scomparso grande tifoso della Sampdoria
  • “Cerezo” potrebbe diventare anche un messaggio per i più giovani, ad invogliarli a parlare di più con i genitori fino a quando ci sono vicino

Spesso ci illudiamo di avere un tempo infinito a disposizione e siamo portati a rimandare sempre. Parlare, anche quando costa fatica, è una vera conquista. Dimostrare agli altri il nostro bene può significare tanto soprattutto per noi stessi.”

  • Il calcio può essere la metafora della vita?

Perché no…le similitudini sono tantissime. Si prendono calci senza parastinchi, tentiamo di fare gol ma prendiamo i pali e tante volte ci si ritrova in panchina. L’importante è non restare in tribuna a guardare la vita che scorre. Dovremmo imparare ad alzare la mano e chiedere al mister di farci entrare in campo per dimostrare davvero quanto valiamo”. (foto in home di Luigi Cerati)

ASCOLTA L’ALBUM “BUONA STRADA”

Vincenzo Lombardi