Cna Orafi ed imprese del complesso Oromare a dibattito con istituzioni politiche per il riconoscimento del primo distretto della filiera orafa in Campania
di Pierluigi Renga. È iniziato a Marcianise il tavolo di confronto tra le imprese del complesso Oromare, le associazioni datoriali, in particolare la Cna, settore Orafi, e le istituzioni politiche al fine di avviare il riconoscimento del primo distretto della filiera orafa in Campania.
A moderare gli interventi è stato Marco Bettiol, professore associato dell’Università di Padova.
A fare gli onori di casa Gennaro Mincione, presidente del complesso Oromare.
“Un primo dato riguarda l’apertura di un hub in Oromare da parte della Mattioni, importante realtà del mondo orafo – ha esordito Mincione -, chiaro segnale che l’Industria del gioiello nazionale apre le porte al movimento della filiera orafa Campana. Il secondo, riguarda Oromare: 200 aziende che sviluppano un’occupazione di circa 900 unità, cui si aggiunge anche un indotto esterno arrivando fino a 1200 unità.
Aziende, che producono per un’intera filiera orafa di prevalenza artigiana e che sono al centro del nostro progetto”.
I saluti della Camera di Commercio di Caserta sobo stati affidati a Raffaele Cuoti.
“Ci troviamo di fronte ad un mercato che necessita di un processo produttivo qualificato – ha dichiarato Cuoti – e la filiera orafa è senz’altro protagonista poiché coinvolge l’intero territorio nazionale, e rappresenta appieno il Made in Italy”.
“La nostra associazione – ha dichiarato Giuseppe Oliviero, presidente di Cna Campania Nord – ha voluto puntare la propria visione sulla progettualità, che mettesse al centro le imprese, aldilà dei numeri. Cna è una delle poche organizzazioni che mette al servizio delle imprese sedi, strutture, competenze, ed è la nostra intenzione insistere nel coinvolgere al confronto, le istituzioni oggi assenti, seppure invitate. Non siamo morti, il nostro è un territoriale vitale per il sistema economico nazionale”.
Presente anche l’Università Vanvitelli.
“Ad oggi sono presenti 24 centri di produzione e di ricerca del gioiello – ha dichiarato Dolores Morelli della facoltà di Architettura -. Solo in Campania sono coinvolte 2330 aziende e circa 1500 addetti. Il nostro dipartimento, proprio per rafforzare il legame tra ricerca e produzione dell’intera filiera orafa, ha attivato diversi insegnamenti quali: Storia del gioiello, Design del gioiello, Tradizioni del design orafo, Innovazione del design orafo”.
Hanno preso parte al dibattito sul tema Marco Carniello, direttore dalla fiera di Vicenza e responsabile di IEG Group nazionale; Giuseppe Oliva, IGE; Enrico Peruffo, vice presidente orafi di Confindustria; Arduino Zappaterra, presidente nazionale Cna Orafi.
“Abbiamo qui in Campania – ha sottolineato Zappaterra – potenzialità davvero importanti. Ho voluto coinvolgere i colleghi di Caserta affinché si possa arrivare finalmente al riconoscimento del distretto Campano. Bisogna essere pronti e preparati per crescere ed essere competitivi sul mercato”.
Hanno preso parte, infine i rappresentanti dell’organizzazione datoriale dei distretti orafi di tutta Italia: Mauro Benvenuto (CNA Arezzo), Fabrizio Checchin (CNA Valenza), Roberto De Laurentiis (Borgo orefici), Romualdo Pettorino (CNA Campania Nord), Luigi Trono (CNA Salerno), Arduino Zappaterra (CNA Veneto Ovest).
“Mi auguro sinceramente – conclude Zappaterra – che si possa realmente costituire giuridicamente il primo distretto orafo in Campania, con la finalità e l’augurio di creare un unico distretto italiano”.