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Demanio messo in mora. Il Ministero ha riconosciuto la mancanza ma non è stato perfezionato il pagamento. Scatta la riscossione coattiva

MADDALONI- Si allunga la lista dei “grandi evasori” e delle sorprese contabili al comune di Maddaloni. Dopo, il ruolo idrico non pagato dallo scalo merci ferroviario Maddaloni-Marcianise (dal 2012 al 2022 per oltre due milioni di euro), dopo i grandi evasori dell’Imu (istituti di credito, agenzie immobiliari e imprese con pendenze creditizie superiori ai 50 mila euro), tra gli «alloggi fantasma», definiti così perché sfuggono al pagamento dell’imposta municipale unica ci sono anche le palazzine che, da sempre, ospitano i militari e i loro familiari in servizio presso la Scuola di Commissariato dell’Esercito in via Consolazione. Si tratta di quattro unità immobiliari: due formate da quattro piani e di cinque, che non sono state mai registrate al catasto. Si tratta di almeno 25 appartamenti. Un pasticcio burocratico-amministrativo portato alla luce proprio dal Ministero della Difesa. E per questo, la situazione è ancora più paradossale. Tecnicamente, per l’Ufficio unico delle entrate comunale, che continua a scavare dossier dormienti negli archivi, anche il Demanio dello Stato, titolare degli immobili, è entrato nell’elenco degli evasori celebri. In pratica, su ammissione e segnalazione del Ministero della Difesa dichiarazione (fatta nel 2018) è stato rilevato che gli immobili non sono mai stati registrati del tutto presso l’ufficio catasto. Una nota, che riconoscendo l’errore o la mancanza cancellava l’incidente burocratico macroscopico, annunciava pure l’immediato impegno per per recuperare anche il gettito Imu. E qui scatta la messa in mora perché da allora non si è mai materializzato il pagamento degli ultimi cinque anni. Inevitabile e tecnicamente ineccepibile la richiesta di regolarizzare il pagamento evaso e riconosciuto anche dalla controparte.

Redazione