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di Antonio Del Monaco*– Roma e Milano, due piazze completamente diverse. Roma. La pace è: partecipazione, amore, cessate il fuoco ed etica. Milano. La pace è: partito, armi, perpetrarsi del conflitto ed escalation dello stesso (mondiale/atomica).

La manifestazione romana, organizzata da 600 associazioni, ha il sapore di pace vera, che sgorga dal cuore e spinge verso il cessate il fuoco e un’ unica arma per raggiungerla: la diplomazia.
Un piano di pace mondiale: tutto il mondo per la pace.

La risposta di Milano, organizzata dal terzo polo, è solo uno stimolo alla continuazione del conflitto, un giustificare il continuum di invio di armi e, perché no, una canalizzazione all’odio!

Continuare a inviare armi in Ucraina serve solo ad allungare i giorni, i mesi e gli anni del conflitto: tutto ciò a chi giova? Sicuramente ai mafiosi, padroni delle guerre, che tranquillamente, dietro le loro lussuose scrivanie, firmano contratti miliardari.
Ai fabbricatori d’armi e a tutti coloro che ruotano intorno alla macchina dell’odio: stanno facendo affari d’oro, mentre bambini, anziani, militari, muoiono e continueranno a morire!!

Bisogna fermare le guerre, che sono ingiuste per tutti. Tutti.
Il leader del terzo polo ha dichiarato che gli ucraini stanno lottando anche per noi ed abbiamo l’obbligo di inviare armi per sostenerli.
E dunque io vorrei invitare Calenda ad andare sul fronte ucraino, sarò io stesso, se vuole, a fargli dono di una mimetica e di un paio di anfibi: è facile, con un microfono in mano e in una conferenza stampa, lontano dal concreto pericolo di morte, blaterare, dare giudizi, osare, consigliare…
Calenda e i suoi adepti si rechino realmente in trincea e diano dimostrazione che la pace si conquista con le sole armi!!

Io ho una chiara visione della differenza tra invasore ed invaso, ma so benissimo che la libertà del popolo ucraino, di qualunque popolo, non si ottiene attraverso il tuono dei cannoni.
La vera pace si conquista solo ed esclusivamente con il cessate il fuoco e con il confronto attraverso il dialogo costruttivo e comune.

Il mio appello al terzo polo: non incentiviamo il conflitto, non stimoliamo l’odio, tutto ciò porta indietro nel tempo… e precisamente alla legge del Taglione “occhio per occhio dente per dente”. Facciamo attenzione: anche le parole sono armi, se non pensate.
Viva la vera pace che parte dall’armonia del nostro cuore!
È a quella che dobbiamo mirare, è l’unica vera luce di speranza da seguire in questo tunnel contorto è buio.

*deputato 18° legislatura

Redazione