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di Antonio Del Monaco* Un binomio, questo, che non ha a cuore le classi medio-basse, le povertà e le politiche sociali.
Il decreto Aiuti Quater è un vero e proprio aborto: non è altro che la concretizzazione dell’agenda Draghi, che determina e sviluppa provvedimenti solo a favore di chi ha soldi e farà più soldi.
Se l’intenzione è di allargare le forbici retributive tra i ricchi e i poveri, sicuramente è la strada giusta.
Un Robin Hood al contrario, insomma: togliere ai poveri per dare ai ricchi.
Gli unici a gioire sono Confindustria e il mondo che gli gira intorno. Il caro bollette, la rateizzazione per gli aumenti delle bollette, non vanno sicuramente a vantaggio delle famiglie, che alla fine si troveranno il gas non in cucina, ma alla gola!
Altri provvedimenti del decreto: proroga dei crediti d’imposta sulle spese energetiche, il potenziamento dei bonus dipendenti, un bonus Pos, le trivelle e l’innalzamento del tetto del contante.
Ancora una volta mi chiedo: quale di questi provvedimento è a vantaggio delle famiglie? Forse ho letto male, perché lo Stato vuole sostenere le famiglie pagando il surplus delle bollette senza incidere sulle famiglie e non me ne sono accorto.
Sicuramente alzare il tetto del contante aiuta i poveri che hanno le tasche rotte e possono contenere più soldi.
Questa è una vera schifezza! Chi vive realmente del solo stipendio, come farà?
Stanno già fregandosi le mani: i mafiosi del pizzo, i truffatori, i corruttori, i corrotti, chi naviga nel nero… tutti coloro che hanno bisogno di lavare i soldi sporchi che provengono dal malaffare, dalla droga e dalla prostituzione.

Un discorso a parte merita il superbonus. Sono state diffuse false e tendenziose notizie. Secondo la Melodraghi il Superbonus è una gratuità che pesa sullo Stato per circa 60 miliardi, è uno strumento “bizzarro”.
Secondo il nuovo governo, lo strumento non ha funzionato e ha creato un buco di 38 miliardi.
Le bugie hanno le gambe corte: il Superbonus ha contribuito alla salita del PIL del 7,5% e ha creato un valore economico di 124,8 miliardi.
Per non parlare di occupazione: l’Ance parla di 634 mila occupati nel settore, con un giro d’affari di 42 miliardi e con una entrata nelle casse dello Stato di 7,5 miliardi.
Re Giorgio giura che il provvedimento non è retroattivo, è anticipato di un anno.
Possiamo dire, infine, che questo decreto va solo a vantaggio dei ricchi e getta ancora di più nel baratro le classi medie-basse.
Ora attendiamo il prossimo provvedimento, che conclamerà la separazione dell’Italia definitivamente in due: l’autonomia differenziata.
Il mio ricordo storico, nel chiudere, va a uno dei regni più avanzato e ricco, depredato dai Savoia. Sant’Agostino ci ha insegnato che la speranza ha due bellissimi figli: l’indignazione e il coraggio.

Attenzione Melodraghi e Re Giorgio, questo volta il Sud può non fermarsi all’indignazione e avere il coraggio necessario.

*Deputato della 18° legislatura

Redazione