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MADDALONI- L’emergenza ambientale continua. Verdure al macero perché contaminate o venuti a contato con liquami fognari. Non c’è bisogno di controlli e non c’è bisogni di applicare l’ordinanza di divieto di «coltivazione (semina e raccolta) nonché  commercializzazione dei prodotti agricoli nelle aree invase delle esondazioni fognarie dell’ex-Casmez» perché i prodotti crescono male o non crescono affatto. Rimossa la verdura restano gli acquitrini, le sabbie maleodoranti e soprattutto si registra l’arrivo massiccio di gabbiani e di una variegata avifauna sempre più a suo agio in zone umide.

Fabrizio Crisci, voi del comitato Abc, da anni denunciate il problema della contanminazione. Sempre che la situazione sia peggiorata. O No?

Una delle aree più fertili della provincia è stata trasformata in habitat naturale di uccelli capaci di alimentarsi in un terreno dove abbonda la decomposizione di materiale organico. L’emergenza sanitaria non finisce mai: vietando i raccolti si cancellano gli effetti del disastro ambientale ma non si rimuovo le cause.

E come se ne esce?

Non con le chiacchiere e nemmeno con i soliti documenti. Ne abbiamo una collezione da riempire una biblioteca: documenti tecnici, dell’Arpac, della Regione, dei comuni, dei parlamentrai di tutte le epoche e di tutte le appartenenze. Ora, si vada al sodo.

Cioè?

Serve adeguare il condotto senza se e senza ma. Il resto sono chiacchiere. Nel frattempo, basterebbe l’ordinaria manutenzione epr aumentare la capacità di portata del condotto che è parzialmente ostruito. Chi è seriamente interessato al problema lavora per questo. Gli altri fanno chiacchiere e politica politicante ovvero il peggio del peggio. Un danno pari ad un disastro ambientale che è secondo solo a quello a quello del Sele.

Redazione