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Welfare, sanità e tutela delle fasce deboli. Il sindacato apre il confronto con le istituzioni

Michele Colamonici è stato confermato segretario provinciale dello Spi Cgil al termine dei lavori del IX congresso provinciale che si è tenuto oggi presso il salone conferenze del Novotel. Il segretario, nella sua relazione, ha presentato una vera e propria piattaforma programmatica che impegna l’organizzazione in maniera forte sui temi del welfare e della sanità. «C’è bisogno di ripensare il sistema sanitario partendo dall’assistenza domiciliare – ha evidenziato il segretario – quello dell’ospedalizzazione è un modello che non regge e che non riesce ad intercettare i bisogni delle fasce deboli. Dobbiamo sfruttare al meglio la telemedicina, le case di comunità e gli ospedali di comunità che saranno realizzati grazie ai fondi del Pnrr. La loro localizzazione nasce più che da una vera pianificazione dalle disponibilità date dai sindaci. Rappresentano comunque un’opportunità, ma non la soluzione del problema se accanto non c’è un intervento dello Stato che provvede ad affrontare in maniera energica il problema degli organici con nuove assunzione. C’è un’adeguata organizzazione del sistema sanitario solo nella misura in cui abbiamo il personale capace di portarlo avanti, altrimenti avremmo solo cattedrali nel deserto». Colamonici evidenzia come per costruire un vero e proprio sistema di welfare sia necessaria che le istituzioni facciano la loro parte attraverso una rete istituzionale che coinvolge in maniera forte le organizzazioni sindacali. «Il disegno sulla non autosufficienza deve essere trasformato in legge – ha spiegato il segretario – vigileremo su un governo che ha dimostrato di essere distante dalle problematiche delle fasce deboli e che con l’autonomia differenziata mina quello che è il ruolo del Mezzogiorno all’interno del Paese». Colamonici offre una visione generale su quello che deve essere la funzione del sindacato e invita le istituzioni a prendere posizioni altrettanto forti rispetto alle giovani generazioni. «Una visione del lavoro che dia dignità e futuro ai giovani non c’è – ha evidenziato – si elimina il reddito di cittadinanza per introdurre i voucher che favoriscono la precarizzazione del lavoro». Il segretario ricorda l’impegno sul terreno della legalità dell’organizzazione con i campi estivi a Casal di Principe e Castel Volturno e con il grande lavoro sul tema dei beni confiscati. Colamonici spiega come lo Spi sia un’organizzazione radicata in maniera forte su tutto il territorio grazie ai suoi 14mila iscritti e al lavoro svolto in questi anni per raggiungere le periferie con il camper dei servizi. «C’è un impegno diretto dell’organizzazione nell’affrontare e risolvere le problematiche dei pensionati andando a raggiungerli nelle singole realtà – ha spiegato – la nostra non è un’organizzazione corporativa, ma aperta ed inclusiva. La contrattazione è un valore che intendiamo portare avanti nelle battaglie sul welfare, le pensioni, la sanità. La rivalutazione delle pensioni non è più differibile e su questo siamo pronti ad aprire il fronte con il governo». Importante la platea istituzionale che ha partecipato ai lavori. C’erano infatti, il sindaco di Caserta e presidente dell’Anci Campania Carlo Marino che si è detto «pronto a dialogare e lavorare con lo Spi Cgil per tutelare i diritti delle fasce deboli», la segretaria generale della Cgil Sonia Oliviero, il segretario regionale dello Spi Cgil Franco Tavella, il componente del dipartimento nazionale sanità Stefano Cecconi, i segretari delle organizzazioni dei pensionati di Cisl e Uil Vittorio Guida e Antonio Farinari. C’erano anche il presidente dell’Anpi Agostino Morgillo, il presidente di Nero e Non solo Nello Zerillo e il delegato della Nco Pasquale Corvino. Presenti diversi esponenti del mondo sindacale e delle categorie oltre ai delegati di tutte le leghe dei pensionati.

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Redazione