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a cura di Pierluigi Renga

Santa Maria a Vico – Abbiamo raggiunto telefonicamente Vincenzo Viscusi e Antonio Pascarella, gli ideatori del canale youtube “Malati di pizza”, format interamente dedicato alla pizza e le sue modalità di realizzazione.  Entrambi della provincia di Caserta, precisamente Vincenzo di Caserta ed Antonio di Santa Maria a Vico, dove tra l’altro hanno allestito il loro studio di registrazione.

Partiamo proprio dal nome. Perché Malati di Pizza?

Malati di pizza trova la sua origine dal progetto della tesi di laurea di Antonio del corso di studio di design al Politecnico di Milano. Il progetto iniziale di studio era costituito da un gruppo di studenti, amanti appunto della pizza, il cui obiettivo era quello di realizzare video per una community amante, o meglio, “malata” di pizza come lo siamo noi.

Quindi l’idea è quella di diffondere il più possibile il mondo della pizza…

In realtà il progetto iniziale era molto più ambizioso – spiega Vincenzo -. Circa cinque anni fa, con l’originario gruppo di studio di Antonio, andavamo a trovare le aziende locali, come i produttori delle mele annurche e i produttori di nocciole di Talanico (frazione del comune di San Felice a Cancello), e gratuitamente proponevamo di raccontare storie che valorizzassero il prodotto utilizzandolo per la pizza; la pizza, quindi, come strumento di valorizzazione del territorio. Data la gratuità dell’iniziativa, inevitabilmente il gruppo di studio si è sciolto e siamo rimasti soltanto io ed Antonio; rallentammo così la successiva produzione del format, proprio perché era un progetto autoprodotto e lo è tutt’oggi. Durante la pandemia, invece i nostri canali youtube hanno registrato migliaia di visualizzazioni, tutti era interessati e volevano cimentarsi con la realizzazione della pizza fatta in casa e così decidemmo di riprendere progressivamente lì dove ci eravamo fermati; da allora il nostro obiettivo è stato quello di raggiungere la gente comune con la finalità di semplificare il mondo della pizza. Non a caso poco tempo fa siamo stato ospiti in una scuola superiore di Santa Maria a Vico e abbiamo riportato la nostra testimonianza, ovvero come attraverso una passione, ma con metodiche di lavoro si possa raccontare e valorizzare il territorio e le sue peculiarità culinarie. Ai ragazzi abbiamo sottolineato come, anche una passione, quale appunto la realizzazione di video attinenti al mondo della pizza, debba essere svolta con una programmazione e un metodo di lavoro; solo così quella passione potrà trasformarsi poi in un vero e proprio lavoro.

A tal proposito proprio dai vostri social e dai vostri canali youtube emerge un modello di comunicazione semplice, intuitivo e diretto; non vi limitate a dispensare consigli sulla realizzazione della pizza e/o riportare una precisa ricetta, ma trasmettete al pubblico le vostre emozioni: l’utilizzo di questo registro comunicativo è frutto di una scelta ponderata?

Assolutamente – risponde Antonio – a nostro avviso per funzionare online occorrono almeno tre fattori: il primo è chiaramente la scelta dei contenuti che si intende portare a video, il secondo è la semplicità del linguaggio. A differenza dei tanti Maestri pizzaioli presenti sul web noi cerchiamo di comunicare con un linguaggio quanto più semplice possibile, ovvero traduciamo (sorridono entrambi, ndr) i loro termini tecnici con concetti più semplici e alla portata di tutti. Questo perché non siamo pizzaioli e abbiamo dovuto per primi comprendere una serie di concetti e ci siamo resi conto che per trasmetterli poi ai nostri follower, dovevamo necessariamente utilizzare termini e concetti più semplici possibili. L’ultimo fattore è sicuramente l’organizzazione del lavoro secondo un’ottica aziendale.  A proposito del registro comunicativo ci teniamo a precisare che davanti alla telecamera siamo sempre naturali e spontanei.

Il nostro vantaggio, rispetto ad altri canali con analoghi contenuti – prosegue Vincenzo – è stato proprio quello di essere noi stessi fin da subito, senza creazione di un personaggio; il risultato è stato l’affetto ricevuto dai nostri follower.

Ecco. Non siete pizzaioli, non nascete come professionisti del settore, eppure avete un gran numero di follower, forse la chiave del vostro successo è proprio la semplicità dei contenuti?

Credo proprio di sì – risponde Vincenzo –. La semplicità dei nostri contenuti spinge l’uomo comune a cimentarsi nella realizzazione di un prodotto che ha mangiato solo in una pizzeria e non ha mai pensato, invece, di realizzarla a casa.

Il video realizzato da parte di un pizzaiolo incute timore, proprio perché è un professionista e pertanto è difficile da emulare aggiunge Antonio –; chi guarda i nostri video acquisisce coraggio, perché si domanda “se ci sono riusciti questi due scappati di casa, posso riuscirci anche io”. Siamo riusciti a trasmettere la nostra semplicità anche ad alcuni Maestri ospiti nel nostro studio e che hanno realizzato con noi diversi video (tra i tanti anche il Pizzaiolo campione del mondo Vincenzo Capuano, titolare dell’omonima catena di ristorazione presente con diverse sedi in Campania ed in Germania).

Un piccolo spoiler per i nostri lettori: i vostri progetti futuri?

Al momento abbiamo due canali youtube il primo è “Malati di pizza” e l’altro è “Vincenzo e Antonio Malati di Pizza”. Su questo secondo canale abbiamo come obiettivo, quello di provare quante più pizzerie possibili presenti in Italia; in realtà in parte l’abbiamo già fatto. Abbiamo intrapreso un viaggio on the road con un furgone carico dei nostri strumenti di lavoro e abbiamo realizzato pizze guarnite con i prodotti tipici del territorio in ci trovavamo di volta in volta; Siamo stati, per esempio, in Val Badia e abbiamo realizzato una pizza che ha esaltato il gusto dello speck.  Sul canale principale cercheremo, invece, di avere come ospiti nel nostro studio di registrazione quanti più Maestri pizzaioli possibili, ma “imponendogli” una semplicità di linguaggio.

Ultima curiosità: biga, poolish o impasto diretto?

Noi preferiamo l’impasto diretto. Anche se spesso i nostri follower ci hanno chiesto video di realizzazione dell’impasto attraverso il metodo della biga. Preferiamo, dicevamo, quello diretto perché tra l’altro è utilizzato dai Maestri Casertani, primo fra tutti il miglior pizzaiolo del mondo per la rivista 50 top pizza che è Francesco Martucci.

Un saluto ai nostri lettori di giornalenews

Un abbraccio forte ai lettori di Gionalenews.it e mi raccomando  – aggiunge Vincenzo – fate quante più pizze possibili e taggateci nelle vostre foto su Instagram.

Redazione On Line