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di Elio Bove

Primo naufragio dell’anno a Lampedusa. Il giorno della befana sono annegate tre persone: una donna, un uomo adulto e un neonato di meno di un anno. Un secondo neonato è stato salvato grazie alla rianimazione fatta appena in tempo. Due pescherecci tunisini si sono occupati dei soccorsi dei migranti finiti in acqua, dopo che il barchino sul quale viaggiavano si è ribaltato ed è affondato. Sull’imbarcazione viaggiavano 37 persone. Intanto, il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, chiede “una legge speciale per l’isola che aiuti concretamente a gestire questo fenomeno che ha inevitabili ricadute sulla gestione del territorio. Spero che il Governo Meloni si ravveda e nel 1000 proroghe conceda al nostro Comune gli aiuti promessi”, e invita il ministro dell’Interno a “constatare, con i propri occhi, quanto succede sull’isola. Venga di persona, venga a vedere”.”Siamo in guerra, una guerra silenziosa che molti ignorano o fanno finta di ignorare. Mentre si lavora per risolvere il problema in alto mare, la realtà ci dice che a Lampedusa arrivano sempre più persone disperate e si contano sempre più morti”, conclude il sindacoFilippo Mannino. In seguito al naufragio la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti. L’ipotesi di reato è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Critica la Ong Open Arms, dopo la notizia delle nuove vittime e attacca le istituzioni italiane ed europee: “Un altro naufragio, un altro bimbo vittima delle politiche europee e italiane. E sarebbero le Ong ad aver bisogno di regole?”.

Redazione