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di Salvatore Nappo

Ieri (14/01 n.d.r.) in occasione di un evento elettorale a Milano, in vista delle elezioni regionali lombarde, il ministro della “cultura” Sangiuliano, ex direttore del TG2, ha pronunciato queste parole, avvisando il pubblico presente che sarebbero state parole forti, “Io ritengo che il fondatore del pensiero di destra nel nostro Paese sia Dante Alighieri perché credo che quella visione dell’umano, della persona, delle relazioni interpersonali che troviamo in Dante Alighieri, ma anche la sua costruzione politica – che è in saggi diversi dalla Divina Commedia – sia profondamente di destra”, premettendo a questa frase che “la destra ha cultura e una grandissima cultura….tutti i grandi scrittori sono di destra”.

Orbene noi che ormai non ci spaventiamo più di nulla, perché siamo consci che il 25 Settembre ci ha consegnato questa destra, ci ha  consegnato questi personaggi, che comunque rispettiamo, ci ha consegnato una classe dirigente, mediocre o quasi sufficiente che davvero non si ferma di fronte a nulla, non si ferma di fronte al disagio delle persone, della povertà, della mancanza di lavoro, non si ferma di fronte ad un paese che è bloccato, un paese che scivola sempre più verso una povertà dilagante, sono 6 milioni gli italiani che vivono sotto la soglia di povertà, non si ferma davanti ai drammi di una sanità pubblica che è distrutta, non si ferma di fronte ad una guerra che sta facendo una carneficina in Ucraina, un paese che ha bisogno di essere ricostruito, invece si distraggono gli italiani con queste boutade sul “Sommo Poeta” italiano, Dante Alighieri che la destra ed il ministro Sangiuliano ieri si sono ufficialmente intestati, e così sia !!!, Dante Alighieri, il poeta italiano e fiorentino per eccellenza “ha fondato il pensiero conservatore e la destra italiana” evviva.

Davvero siamo basiti, in primis perché il patrimonio culturale e letterario italiano non ha colore politico proprio perchè appartiene all’Italia, il pensiero politico di Dante Alighieri nasce dal suo desiderio di realizzazione di giustizia, libertà e felicità e dall’indignazione nutrita dal poeta verso la condizione decaduta in cui l’umanità si trova sia a causa del peccato originale sia per la confusione dei due poteri, temporale e spirituale. Per Dante è necessario che le due autorità, Papato e Impero, sussistano divise perché solo così potranno svolgere il compito loro affidato da Dio. Sia il potere della Chiesa sia quello dell’Impero, infatti, sono legittimati direttamente da lui.

Il pensiero politico dantesco lo potremmo definire come quello di un “democristiano illuminato”, ossia un pensiero mosso dalla giustizia, libertà, e netta divisione dei poteri, quello temporale (impero) e quello spirituale (la chiesa), altro che pensiero di destra, potremmo dire questo è un pensiero a dir poco progressista, ed aggiungiamo e ribaltiamo totalmente la versione di “propaganda” dell’illustre ministro, di origine napoletana tra l’altro, considerando gli anni in cui è vissuto il “Sommo Poeta, Dante nasce a Firenze nel 1265 e muore a Ravenna, dove era confinato all’esilio, nel 1321, possiamo dire che a cavallo del 1300, il “Sommo Poeta” dà vita ad un pensiero cattolico si ma fortemente progressista; come possiamo dimenticare il bellissimo canto V° dell’Inferno, il canto di Paolo e Francesca, quando il poeta si commuove a sentire la storia di Francesca : “Francesca, i tuoi martìri a lagrimar mi fanno tristo e pio” e poi la fine del canto, “Mentre che l’uno spirto questo disse, l’altro piangëa; sì che di pietade io venni men così com’io morisse. E caddi come corpo morto cade”.

Siamo sicuri, o meglio è sicuro il ministro della cultura, che un uomo come Dante Alighieri, che egli definisce di destra, di fronte a due persone che hanno peccato di lussuria,  avrebbe reagito con la pietà e la tristezza ?

Ma per favore, illustre ministro, lei sarà anche un grande giornalista ma di fronte alla grandezza del “Sommo Poeta” italiano ci risparmi la propaganda che state usando da mesi per distrarre gli italiani dalla vostra pochezza e arretratezza culturale, politica, dalla vostra visione retrograda e minimalista del paese, dalla vostra inadeguatezza di fronte ad una delle crisi economiche più gravi degli ultimi 40 anni, fate del vittimismo il vostro mantra giornaliero, siete al governo della settima potenza industriale ed economica che sta vivendo un momento di difficoltà epocale, i sondaggi vi danno al 32% e voi puntualmente gettate la palla in tribuna, avete vinto e avete il diritto dovere di governare questo paese che è in fortissima difficoltà, laddove ti giri ci sono problemi da risolvere, eppur consci che non avete la bacchetta magica, questo però non vi giustifica a dire baggianate a ogni piè sospinto, affrancatevi da questo senso di vittimismo, anche dimostrato dalle sue parole su Dante Alighieri che non è affatto il fondatore della destra italiana e non è affatto conservatore;  come potrei continuare sulla insofferenza del “presidente del consiglio” nei confronti della stampa e delle conferenze stampa…….abbiamo visto il suo impaccio, il suo senso di insofferenza verso chi “gli” pone domande, ma dimentichiamo che “il presidente del consiglio” preferisce affidarsi alle sue dirette social in modo da sentirsi a suo agio, insomma la cultura e la letteratura italiana non è di destra o di sinistra, la cultura e la letteratura italiana sono il patrimonio culturale di un intero paese, e questo gioco a buttare la palla in tribuna francamente non lo si tollera più, governate e risolvete i problemi di questo paese, perché mi sa tanto che la luna di miele fra un pò finisce, o sta già finendo.  

Redazione