00 3 min 1 anno

Negli ultimi anni, il fenomeno dell’emigrazione giovanile dal sud Italia è stato un problema a lungo termine, con molti giovani che hanno dovuto lasciare il loro paese per cercare opportunità di lavoro altrove. Tuttavia, la mobilità professionale non deve necessariamente significare emigrare. Ci sono molte opportunità di lavoro anche all’interno del paese e molti programmi di scambio internazionali che possono offrire ai giovani l’opportunità di fare esperienze all’estero senza dover lasciare il loro paese.
Una questione su cui Luigi Bisogno, presidente della Cisl Salerno Giovani, ha le idee chiare: “Per promuovere la mobilità professionale e aiutare a ridurre il fenomeno dell’emigrazione giovanile nel sud Italia, potrebbe essere utile  incrementare l’accesso a programmi di scambio internazionale come l’Erasmus o altri programmi di scambio universitari o professionali, per promuovere l’esperienza all’estero e la mobilità professionale dei giovani del sud Italia; aumentare la collaborazione con le imprese del nord Italia e dell’estero: potrebbe essere utile aumentare la collaborazione con le imprese del nord Italia e dell’estero attraverso la creazione di opportunità di stage, tirocini e lavoro per i giovani del sud Italia: potrebbe essere utile sviluppare programmi di mentorship che mettano in contatto i giovani del sud Italia con professionisti esperti del nord Italia e dell’estero, per promuovere l’apprendimento e l’inserimento professionale”, ha detto Bisogno.
La mobilità professionale, per la Cisl Salerno Giovani, rappresenta quindi un’ opportunità per i giovani di acquisire nuove esperienze e competenze, di ampliare i loro orizzonti e di sviluppare le loro carriere professionali. “Tuttavia, spesso la mobilità professionale viene vista come una scelta difficile e rischiosa, soprattutto per coloro che vivono in aree dove le opportunità di lavoro sono scarse o limitate. Inoltre, la mobilità professionale può anche essere vista come un modo per sviluppare le competenze e le conoscenze dei giovani, rendendoli più competitivi sul mercato del lavoro. Ad esempio, attraverso programmi di stage o tirocini, i giovani possono acquisire esperienze pratiche e mettere in pratica ciò che hanno imparato durante i loro studi”, ha concluso Bisogno.

Redazione