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Nei  giorni scorsi la Campagna “Riprendiamoci il Comune” è partita a livello nazionale con un comunicato di lancio  (lo trovate qui) e con  una nota per i Sindaci  inviato ai 7.805 indirizzi mail “buoni” di ciascun Comune del nostro Paese, con l’invito ai “primi cittadini” di attivarsi tramite l’Ordine del giorno  già pubblicato sul sito della campagna: https://riprendiamociilcomune.it/index.php/materiali-campagna/. Rilanciamo l’appello al sindaco Francesco Lavanga affinché anche il Consiglio comunale di Mondragone aderisca alla Campagna Riprendiamoci il Comune”,  dandone la massima pubblicizzazione sul territorio comunale e sollecitando  tutti i cittadini a sottoscrivere le proposte di legge. Intanto, abbiamo accolto con grande soddisfazione l’arrivo della prima formale adesione da parte di un Consigliere comunale, quella del leaderconsiliare di “Pronti per Mondragone”, Marcello Buonodono, soprattutto per la competenza che il dottore commercialista e revisore dei conti ha maturato sui temi del bilancio e della finanza locale. Speriamo che quella di Buonodono sia soltanto la prima di una lunga serie di adesioni.

A Mondragone il primo appuntamento per firmare le 2 proposte di legge di iniziativa popolareè fissato per Domenica prossima, 5 febbraio,  presso CIVICO 120 in Viale Regina Margherita.

“La prima proposta di leggeper la quale vi chiediamo di firmare si prefigge una profonda riforma della finanza locale, ha dichiarato il Coordinatore territoriale della Campagna, Gianni Pagliaro.  La nostra Costituzione all’art. 118 afferma che le funzioni amministrative sono attribuite in via prioritaria ai Comuni, riconoscendone il ruolo di luoghi della democrazia di prossimità. Sono infatti i Comuni gli enti di riferimento delle/degli abitanti di un territorio, a cui devono garantire coesione sociale, servizi pubblici e beni comuni. Con l’avvento delle politiche liberiste e di austerità, la funzione pubblica e sociale dei Comuni è stata fortemente pregiudicata.

Il patto di stabilità e il pareggio di bilancio -misure economiche di drastico contenimento della spesa pubblica- hanno profondamente mutato, ha continuato GianniPagliaro, la natura dei Comuni, che, da garanti dei diritti fondamentali, sono divenuti enti la cui unica preoccupazione è la stabilità dei conti economici. In seguito a questo, i Comuni hanno tagliato pesantemente la spesa per i servizi e per gli investimenti, privatizzato i servizi pubblici locali e messo sul mercato il territorio e il patrimonio immobiliare. Tutto questo non trova alcuna giustificazione: infatti, la quota parte del debito pubblico nazionale attribuita ai Comuni non supera l’1,5%!Di fatto, il debito pubblico è stato usato come alibi per mettere i Comuni con le spalle al muro e costringerli a mettere sul mercato i beni appartenenti alle proprie comunità territoriali.Oggi tutti i Comuni si trovano in difficoltà finanziarie e un’alta percentuale degli stessi è in situazione di dissesto o predissesto finanziario. Ma se un Comune fallisce o mette sul mercato beni comuni e servizi pubblici, si disgrega una comunità territoriale.

La nostra proposta di legge, che vi chiediamo di firmare e di far firmare, afferma la necessità dell’equilibrio finanziario, ma si oppone all’ossessione del pareggio di bilancio, cui tutto deve essere sacrificato, a partire dai beni comuni e dal patrimonio pubblico. La nostra proposta, ha sottolineato il Coordinatore territoriale,  inserisce come obiettivo per i Comuni il raggiungimento del pareggio di bilancio sociale, ecologico e di genere, abolisce tutti i vincoli all’assunzione di personale e consente di reinternalizzare i servizi pubblici, a partire dall’acqua.

La nostra proposta di legge vuole fermare la cementificazione del territorio e la svendita degli immobili pubblici e delle partecipazioni negli enti che gestiscono i servizi pubblici, prevede che i Comuni diventino il fulcro di un nuovo modello sociale ed ecologico, prevede la partecipazione diretta delle persone alle scelte fondamentali dei Comuni e il finanziamento agevolato degli investimenti, basato sul risparmio postale conferito a Cassa Depositi e Prestiti (280 miliardi di euro). La nostra proposta di legge, che chiediamo di firmare e di far firmare, non costa nulla. Al contrario, restituisce una funzione pubblica, sociale, ecologica e relazionale ai Comuni come diretta espressione dell’autogoverno delle comunità territoriali. Domani, ha concluso Pagliaro, cercheremo di dire qualcosa di più sulla seconda proposta di legge. Intanto, mettete in agenda l’appuntamento per Domenica prossima, alle 11, presso il CIVICO 120”.

L’altra sera a Radio Popolare di Milano (trasmissione Doppio Click) si e parlato della campagna Riprendiamoci il Comune e della piattaforma per la firma digitale. Presenti Marco Bersani e la prof.ssa Giorella De Ciglio. Questo il link per riascoltare la puntata. L’argomento inizia dal minuto 34 e 22: https://dts.podtrac.com/redirect.mp3/pod.radiopopolare.it/doppioclick_31_01_2023_21_00.mp3.

Tutte le Info sulla Campagna su  www.riprendiamociilcomune.it.

Redazione