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Ma chi controlla la realizzazione dell’opera, che di fatto parte dai confini di Maddaloni e va a ricadere in un’area dove è in funzione un altro elettrodotto. Sembra di vivere
la stessa situazione del termovalorizzatore di Acerra: dal confine si arriva sempre a Maddaloni. Ci sarà la solita pagliacciata dei ristori mai corrisposti?

di Elio Bove
L’elettrodotto da costruire non rientra nell’agenda politica maddalonese. Il tema della linea elettrica e della scelta tra tralicci e interramento non interessa a nessuno. Oggi solo Giornale news si preoccupa, contattando addetti ai lavori e il Sindaco di Maddaloni, molto disponibile al dialogo. Ma quali sono i principali vantaggi e svantaggi dell’interramento e della linea aerea?
Da un punto di vista tecnico la scelta di interrare le linee porta vari vantaggi, il primo dei quali è certamente la protezione dai fenomeni atmosferici. In un periodo di cambiamenti climatici come quello che stiamo vivendo, l’interramento assicura minori incidenti dovuti a precipitazioni, caduta di alberi o fenomeni meteorologici. Quindi niente danneggiamento di linee elettriche e nessun blackout di centri abitati. Un altro vantaggio dell’interramento è l’impatto paesaggistico, che può essere sostanzialmente minore, creando uno spazio sotterraneo a cui si può anche accedere facilmente in caso di manutenzione. Lo svantaggio principale invece è sicuramente la spesa. Un’opera simile può arrivare a costare il 50 o 70 per cento in più rispetto alla linea aerea, ma se il progetto viene fatto bene, forse si potrebbe arrivare ad ammortizzare i costi. Sarebbe auspicabile perlomeno programmare l’interramento delle linee elettriche, un intervento che, seppur costoso, potrebbe rendere queste infrastrutture più sicure e meno impattanti a livello paesaggistico. Per quanto riguarda le preoccupazioni riguardanti i presunti danni alla salute di persone e animali, questo è un falso problema. Le strutture che creano campi elettromagnetici devono rispettare una normativa molto stringente che obbliga a prendere ogni precauzione necessaria. Opinione confermata anche da vari enti scientifici e sanitari, come la Fondazione Umberto Veronesi e l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel 2017 infatti la Fondazione pubblicava un articolo in cui si spiegava come non esista alcuna correlazione certa tra l’esposizione a campi elettromagnetici a bassa intensità come quelli emessi dagli elettrodotti e l’insorgere di effetti nocivi per la salute. Se questo non è ancora abbastanza rassicurante basta guardare la classificazione degli agenti cancerogeni pericolosi per gli umani redatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In questa lista i campi elettromagnetici a bassa intensità generati dagli elettrodotti vengono classificati allo stesso livello delle verdure sottaceto, quindi non dovrebbe esserci nulla di cui preoccuparsi. E fin qui ci siamo. Ma chi controlla la realizzazione dell’opera, che di fatto parte dai confini di Maddaloni e va a ricadere in un’area dove è in funzione un altro elettrodotto. Sembra di vivere
la stessa situazione del termovalorizzatore di Acerra: dal confine si arriva sempre a Maddaloni. Ci sarà la solita pagliacciata dei ristori mai corrisposti? Sono ormai un lontano ricordo i 12 pozzi sequestrati, utilizzati per uso domestico e irrigazione, quando fu riscontrata una contaminazione da metalli pesanti, in primis arsenico, con valori che in un pozzo sono giunti a superare di 850 volte i valori previsti dalla legge. Fu questa la pesante eredità di un insediamento industriale degli anni ’50, l’ex Opificio Saint Gobain, nell’area in località Lo Uttaro. E che dire del potenziamento dell’elettrodotto della linea aerea di Maddaloni? Qualcuno ha controllato la natura dei decessi nell’area interessata? A proposito, che fine hanno fatto i registri dei tumori?

Redazione