00 4 min 1 anno

MADDALONI- A tre mesi dall’avvio della campagna elettorale è penoso osservare e constatare le persistente mancanza di opposizione. Ma non quella da marciapiede e nemmeno quella che si pratica nelle commissioni consiliari a rimorchio delle attività amministrative. Ma l’opposizione vera: quella strutturata, politicamente fondata, capace di aggregazione e di visione del territorio. Quella che non cinguetta, non sta su facebook ma sta sui problemi, sul territorio e che studia. Insomma, l’opposizione che sa, che sa fare e che sa dire e che non corre dietro la pancia dell’uomo di strada o i desiderata collegati all’affare del momento. Quindi, questo toto-candidato senza coalizione, senza programma e senza militanza non fa bene al territorio. Si riparta dalla fondamenta si riparata dall’inizio. «Ricominciamo da Pascarella». Ricominciamo da dove il centrosinistra è diventato, in questa città forza di governo e progetto politico capace si scavalcare gli angusti orizzonti cittadini.

Si riparta da Gaetano Pascarella

Si riparta da Gaetano Pascarella. Perchè no? A 72 anni si può. Basti pensare che De Mita, a 92 anni, è stato sindaco della sua Nusco con una lista sostenuta persino da Pd. Insomma, l’aggregazione intorno ad una leadereship capace di catalizzare consensi al servizio del territorio. E Gaetano Pascarella, già due volte sindaco, consigliere provinciale e senatore, può e, secondo noi dovrebbe, aver il coraggio di spendersi al servizio della città. Sarebbe un servizio per le nuove generazioni. Ogni mattina, amato di cappello, invece di sgambettare verso via Napoli e dintorni (sempre con sguardo basso che non incrocia nessuno) Pascarella potrebbe puntare su piazza Matteotti. Si dice che con la maturità si acuiscono le passioni della gioventù. Potrebbe «o’ Messicano» o per gli amici «baffolino di via Caudina» dare un futuro al suo passato. E’ fantapolitica? No, è sano realismo.

Richiamare all’attivismo chi ha perso il gusto dell’impegno politico

Chi potrebbe, nel Pd attuale, mettere in discussione la bontà della sua candidatura? Chi, nel ginepraio delle liste civiche, potrebbe mettere in discussione la visibilità garantita da Pascarella e l’autorevolezza del politico? Obiettivamente nessuno. Disse De Mita all’indomani della sua candidatura a sindaco: «Lo faccio per combattere contro la stupidità». Ecco, Pascarella potrebbe mettere fine alla stupidità dei veti incrociati e alla mancanza di una leadership condivisa. Utilizziamo le parole di De Mita: «È un impegno, dettato all’inizio più dall’istinto che dalla ragione, per affrontare una situazione di non politica». Pascarella contro la non politica, questo è il progetto. Potrebbe riunificare il Pd, sempre tormentato dalla diaspora interna e in uno stato di perenne commissariamento. Potrebbe chiamare all’impegno chi ha lasciato la politica. Potrebbe chiamare all’attivismo quella larga forza sindacale (Cgil e non solo) che a Maddaloni ancora c’è. In pochi giorni si potrebbe creare quella saldatura tra il buono del passato e l’attivismo acerbo dei giovani di oggi. L’alternativa è la solita litania; il programma, la lista e il candidato a sindaco imposto dopo un estenuante braccio di ferro. E questa si chiama non politica.

Redazione