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SAN FELICE A CANCELLO – Solo pochi giorni prima nelle aule di tutta Italia si parlava di bullismo e cyberbullismo. Fuori, invece, dalle aule scolastiche si parla solo la lingua della strada. E’ successo all’uscita di scuola, appena varcata quella della Aldo Moro di Cancello Scalo, quando due ragazzine della scuola media hanno preso d’assalto una loro coetanea. Il tutto, ovviamente, ben ripreso da uno smartphone, da cui poi il video è rimbalzato in gruppi e da un telefono all’altro.

A quella violenza fisica, a cui è seguita quella multimediale, i genitori della ragazzina soccombente hanno chiesto con forza un intervento della scuola; e non è detto che si limitano a questo, senza il coinvolgimento delle forze dell’ordine per denunciare quello che è stato un vero e proprio pestaggio.

Che si tratti di un ragazzino conteso o di un qualunque altro motivo, il fatto accaduto giovedì riporta a galla il fenomeno del bullismo che non ha, purtroppo, più distinzione di sesso e di età. Il tutto, aggravato dalla prassi consolidata di riprendersi nell’azione violenta, perché il dolore non deve essere più solo fisico ma deve diventare una vera e propria gogna mediatica.

Saranno interessate, con molta probabilità, le forze dell’ordine con sviluppi che necessariamente interesseranno i genitori, i quali non solo devono vigilare e hanno la responsabilità sui minori coinvolti, ma con molta probabilità sono gli intestatari delle sim utilizzate per diffondere il video incriminato, non potendo i minorenni essere titolari di linee telefoniche.

All’Istituzione Scuola, il compito più difficile: continuare nell’opera di educazione e formazione, unica arma di lotta contro il bullismo all’interno e all’esterno delle aule scolastiche.

Senza dimenticare, però, il ruolo delle famiglie, sempre più protettive nei confronti dei loro ragazzi, ma che non sanno più dialogare con loro; anzi, famiglie che spesso hanno proprio paura dei propri figli, dimenticando il ruolo centrale di essere genitore.

Redazione On Line