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di Elio Bove

Il decreto sui crediti degli incentivi fiscali, cioè dei bonus edilizi, “è una misura d’impatto che si rende necessario per bloccare gli effetti di una politica scellerata usata anche in campagna elettorale e che ha prodotto beneficio per alcuni cittadini, ma posto
alla fine in carico a ciascun italiano 2mila euro a testa. Questo è bilancio di questa esperienza”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa convocata dopo il Consiglio dei ministri, nella quale è stato illustrato il decreto approvato dal governo, che prevede lo stop totale agli sconti in fattura e alla cessione di crediti in caso di lavori edilizi. Aggiunge Giancarlo Giorgetti: “Risolvere il nodo dei crediti”, arrivati ormai a 110 miliardi, e “mettere in sicurezza i conti pubblici”. Per l’Associazione nazionale costruttori (Ance), fermando l’acquisto dei crediti da parte delle Regioni, senza una soluzione strutturale alternativa, ci sarà una grave crisi sociale ed economica per migliaia di famiglie e imprese. “Se il governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed
economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie”. Così la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, commenta le notizie secondo le quali nel dl Pnrr si bloccherebbe la facoltà degli enti pubblici di acquistare i crediti dei bonus edilizi. Per l’Ance, senza una soluzione immediata sarà “tracollo”. Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto sullo stop alla cessione del credito sul Superbonus 110%. E ora? Il governo va avanti per la sua strada, ma quali saranno le conseguenze per l’edilizia? Sicuramente molto gravi sia in termini economici che occupazionali in tutto il settore e nel suo indotto. Migliaia di imprese e professionisti rimarranno senza liquidità e saremo circondati da incompiute e da impalcature eterne. Il rovescio della medaglia è invece per un’ altra narrativa. In un Paese che dimentica facilmente, l’equazione bonus-frodi legate al Superbonus, restano in piedi, con tante ristrutturazioni inesistenti e con altri debiti che graveranno sulle generazioni future.

Redazione