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Ma non può dire cose inesatte. Ad esempio quando richiama sempre il passato dimentica un particolare: sono 13 anni che il centrosinistra non amministra questo territorio

MADDALONI- Antonio Giannini non ci sta. I disagi creato con le cartelle, relative al ruolo idrico del 2019, è vero e non può essere giustificato da contrattempi gestionali o da carenti comunicazioni con Poste Italiane. Il confronto son il sindaco De Filippo continua.

Giannini, la polemica ad oltranza serve?

Non servono la polemiche, servono invece la chiarezza e la verità. Non condivido tra “strategie delle tre I”. Il sindaco ha definito ingenerose, infondate e ingiuriose la mie critiche. Non possono non rimandare al mittente le accuse. De Filippo cerca di arrampicarsi sugli specchi quando si sollevano problemi reali, concreti, oggettivi. Tutto si può dire tranne che le nostre censure sono infondate. Forse le può ritenere ingenerose ma certamente non sono ingiurie perché sono valutazioni fatte su fatti concreti.

Non ha gradito la replica di De Filippo?

De Filippo ha diritto ad esternare il suo pensiero. Ma non può dire cose inesatte. Ad esempio quando richiama sempre il passato dimentica un particolare: sono 13 anni che il centrosinistra non amministra questo territorio. Non essendo al governo come si possono imputare alle opposizioni i problemi della gestione targata centrodestra? E poi, quando De Filippo è stato il leader quali sono state le iniziative che ha messo in campo contro l’evasione e contro le gestione ammnistrative? Ben poco.

E parliamo sempre del passato?

E’ un modo per rispondere a chi si rifugia nel passato per giustificare il presente. Mi spiego: i problemi, legati alla gestione del ruolo idrico 2018 e 2019, non sono affatto giustificabili con i soliti discorsi sul passati. E’ una gestione riconducibile all’attiuvità del sindaco in carica. Altro che passato. De Filippo si arrampica…

Si arrampica?

Si arrampica sul passato remoto per nascondere il fatto che non ha cultura ammnistrativa. Ad esempio, chidere scusa per i disagi è ben poca cosa.

E cosa servirebbe?

Ci vuole chiarezza. Spiegare agli utenti tutti i problemi che sono insorti. Addossare tutte le responsabilità a Poste Italiane sembra un modo per scaricare parte dei problemi che sono imputabili anche alla gestione della macchina comunale. Anche la necessità di interrompere i tempi della prescrizione biennale deve essere giustificata e comunicata adeguatamente.

Cosa c’è di non chiaro?

Queste operazioni di invio delle cartelle hanno un costo. E chi lo paga? Poi, se fosse vero ce i disagi siano da ricondurre a Poste Italiane, si facciano gli atti conseguenziali per ottenere il risarcimento di un eventuale danno. Tanto premesso, le scuse generiche non bastano. Serve la verità e atto ammnistrativi conseguenziali. Ancora una volta, il Pd che io rappresento, nonostante le mille contraddizioni, si fa interprete dei problemi della città e solleva i problemi di una gestione ammnistrativa insufficiente, e le risposte che abbiamo ottenuto non funzionano. Invocare, sempre solo il passato, non spiega e chiarisce le contraddizioni imputabili solo al presente.

Redazione