Caduto l’alibi delle vicende giudiziarie del sindaco (che resta ricandidabile) si continua a perdere tempo in estenuanti trattative

MADDALONI- Sembra una iattura. Certamente, è una crisi di democrazia, rappresentanza e di partecipazione gravissima e inaccettabile. Da cinque anni ovvero quasi 60 mesi, Maddaloni non ha un’opposizione politicamente organizzata. Non è che non esista un’opposizione. Esiste certo un’opposizione dei singoli, (vedasi Tenneriello), dei gruppi consiliari Pd, M5S, Città di Idee), ma non di una coalizione politica capace di presentarsi come alternativa e di fare il controcanto al sindaco pro tempore di turno. La cosa peggiore è che chi ambisce ad essere alternativo oggi, al massimo, ripete le lamentele generiche e senza conoscenza dei fatti, da marciapiedi. Sufficiente per suscitare indignazione e troppo poco per fare politica per davvero. Prendiamo in prestito lo slogan elettorale di Peppe Razzano: “Jamme jà”. E ora basta con l’attesa di uno straccio di opposizione. E noi aggiungiamo: “E jamm bell ja”. Basta con i giochetti dei posizionamenti. Chi vuole candidarsi e mettersi, non in mostra, ma al servizio della città non ha bisogno di tatticismi ad oltranza. “E jamm bell ja”: è finito pure il giochetto dell’attesa delle vicende giudiziarie che vedono coinvolto il sindaco De Filippo. Leggi alla mano, nella peggiore delle ipotesi, il sindaco uscente resta ricandidabile. “E jamm bell ja”: basta gufare, è arrivato il tempo di scendere in campo e giocare davvero la partita. Le chiacchiere, come le liste farlocche, stanno a zero. “E jamm bell ja”: fuori il candidato a sindaco o i candidati e tornate fare politica visto che, in questi quattro anni, siete stati in vacanza o al massimo su facebook. “E jamm bell ja”: se non può esistere una coalizione ognuno vada per proprio conto al primo turno come ha deciso trasparentemente, legittimamente e senza contraddizioni Enzo Mataluna. Il tempo è già abbondantemente scaduto. Superare il 10 marzo sarebbe un fatto gravissimo. “E jamm bell ja”…