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Diverso trattamento per categorie

Si chiamerà “Misura di inclusione attiva” e potrebbe sostituire il reddito di cittadinanza. A colpi di sforbiciate sarà un aiuto molto più leggero e di minore durata. I bisognosi divisi in due categorie: gli occupabili e i non occupabili. L’assegno massimo sarà di 500 euro al mese massimo.

Ridotti gli importi e la durata

La Mia potrebbe prevedere un sussidio di massimo 500 euro per coloro che sono considerati non occupabili, con una riduzione a 375 euro in caso di persone adatte a lavorare. In questa seconda categoria rientrerebbero anche i percettori di redditi da lavoro molto bassi, fino a 3mila euro annui. La durata dell’assegno sarebbe inferiore a quella attuale: 12 mesi in luogo di 18.

La stretta arriva anche sul tetto Isee per avere diritto al sussidio che dovrebbe scendere a 7.200 euro dai 9.360 attuali. Il reddito di cittadinanza potrà essere comunque chiesto fino al 31 agosto 2023 e potrà essere erogato al massimo solo fino a fine anno. Il provvedimento in 12 articoli separa le platee tra famiglie con over 60, minori o disabili e quelle senza queste categorie.

Redazione