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Nota si sollecito della Filas. Verso la proclamazione dello stato di agitazione

MADDALONI- Pronti via. Si parte con il piede sbagliato: c’è già la prima agitazione ovvero due ore di assemblea degli operatori ecologici indette per sabato. Ancora non è decollata la “start up” dei nuovo servizi e completata la transizione dalla Buttol alla Velia Ambiente e cominciano i primi intoppi. Anzi, di blocca l’erogazione degli emolumenti collegati alla cessazione del rapporto di lavoro. Le procedure di “mancata cessazione del rapporto di lavoro” con la Buttol, il mancato preavviso di licenziamento di 15 giorni e infine le procedure di assunzione da parte della subentrante Velia Ambiente hanno creato una situazione mai vista prima. Il proventi dell’una tantum non potranno essere erogati. Per la precisione non potrà essere erogato nella sua totalità: il 50 per cento spettante alla Buttol è disponibile ma non la restante parte spettante all’azienda subentrante. Oltre il tecnicismo si è inceppato il processo di erogazione: in sintesi, per emessa interruzione del rapporto di lavoro, Inps non può liquidare la restante parte. Scontato il fortissimo malumore dei dipendenti che sfocerà in uno stato di agitazione

Gli scenari

Bocciata l’ipotesi di poter interrompere ora il rapporto di lavoro. La procedura andava fatta prima, visto che Velia Ambiente, è già titolare dell’appalto. La situazione è paradossale perché, per un banale errore procedurale, pagano i dipendenti. Affiorano le responsabilità del comue che avrebbe dovuto vigilare sulla correttezza delle procedure di subentro. Affiorano gli errori dell’azienda che non ha perfezionato la cessazione del rapporto di lavoro.

La via d’uscita

La via d’uscita prospettata non piace ai dipendenti. Dovrebbero rivolgersi al giudice del lavoro per vedere riconosciuti i diritti maturati ma non legittimati dalla procedure conseguenti. Adire alle vie legali per ottenere un diritto non piace alle maestranze già pronte ad avviare lo stato di agitazione.

Redazione