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Il 18 e 25 marzo due giornate speciali organizzare dal prof. Antonio Centore, docente universitario, che porta nella storica istituzione il ricordo e il sacrificio di chi ha combattuto per la legalità

Legalità, giustizia, verità e il ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Saranno due giornate di straordinaria intensità al Convitto Nazionale “G. Bruno” di Maddaloni che si trasformerà in un autentico “cantiere” della legalità e della convivenza civile. Due sabati consecutivi (18 e 25 marzo), con un parterre di ospiti assolutamente di primo ordine, per parlare principalmente ai giovani e alle nuove generazioni. La scuola, la politica, le istituzioni e gli uomini dello Stato, tutti insieme per raccontare i principi etici che hanno ispirato uomini che per la giustizia e per la legalità hanno pagato un per tributo in termini di esistenza, per promuovere nelle coscienze dei più giovani sentimenti di giustizia e senso civico.

A coordinare il bellissimo progetto sulla legalità al “G. Bruno” di Maddaloni, il prof. Antonio Rosario Centore, apprezzato docente universitario e da sempre in prima linea nelle iniziative dedicate alla legalità. “In questi giorni di grande attenzione ai problemi della sicurezza, ma anche di tanti episodi di nuova intolleranza, è giusto ricordarci che la convivenza civile è frutto di una riflessione culturale, faticosa e affascinante, che ci permette di guardare all’altro come a “un altro noi”, a una persona con cui dialogare e insieme alla quale condividere un sistema ineludibile di diritti e doveri. L’obiettivo – afferma il prof. Centore – è una memoria vissuta ogni giorno non soltanto per le ricorrenze”. 

Il Prof. Antonio Centore (ultimo a sinistra), promotore del progetto legalità al Convitto
Il Giudice Rosario Livatino, il giornalista Giancarlo Siani, il Sindaco-Pescatore Angelo Vassallo, l’On. Aldo Moro, l’imprenditore Domenico Noviello, le principali figure alle quali saranno dedicati gli appuntamenti

Credo che una riflessione sulla mafia sia quindi molto importante. Dobbiamo inoltre dare forza a tutti coloro che si battono contro la mafia e contro la malavita organizzata. Una delle azioni mafiose consiste nell’indebolire e isolare l’avversario, cosa che non potrà mai accadere se noi sosteniamo l’azione di chi combatte la mafia perchè il suo operato è fondamentale per la nostra società. La nostra speranza è che, parlare di legalità ai giovani, dando loro l’opportunità di incontrare e confrontarsi con personalità di primissimo piano della lotta alla mafia, possa attivare uno spirito critico e stimolare la loro coscienza”.

Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso dalla camorra il 5 settembre 2010

“Incoraggiare la cultura della legalità in una istituzione scolastica  significa educare gli studenti al rispetto della dignità della persona umana, attraverso la consapevolezza dei diritti e dei doveri, con l’acquisizione delle conoscenze e l’interiorizzazione dei valori che stanno alla base della convivenza civile. Il tema della legalità – conclude il prof. Centore – è assolutamente centrale per le sfide che siamo chiamati a combattere, a cominciare dalla lotta per una società più giusta e democratica, in cui tutti i cittadini siano uguali di fronte allo stesso sistema di diritti e doveri”.

Il giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985
Tra i relatori più attesi, il Questore di Caserta, Antonio Messineo, il Magistrato Domenico Airoma, il Direttore Nazionale dell’Antimafia, Maurizio Vallone

Tre saranno i protagonisti intorno ai quali ruoterà primo appuntamento al Convitto: il Giudice Rosario Livatino, il giornalista Giancarlo Siani, il Sindaco-Pescatore, Angelo Vassallo. Tre vittime innocenti di mafia che saranno ricordati attraverso testimonianze ed interventi di prestigio. Si parte sabato 18 marzo alle ore 10 e dopo i saluti del Rettore, Prof. Rocco Gervasio, ci sarà spazio per il dibattito in cui presenzieranno il Magistrato Antimafia, Domenico Airoma, l’avvocato Gianmario Siani, nipote del giornalista de “Il Mattino”, Giancarlo e presidente dell’omonima Fondazione ed infine il dott. Massimo Vassallo, fratello di Angelo, sindaco di Pollica, barbaramente ucciso dalla camorra (al sindaco pescatore è stata anche dedicata una fiction Rai con protagonista Sergio Castellitto).

Il Magistrato Domenico Airoma

Il 25 marzo (sempre alle ore 10), il dibattito organizzato dal prof. Centore si sposterà sulle figure dell’On. Aldo Moro, l’imprenditore Domenico Noviello ed altre vittime innocenti delle mafie e del terrorismo. Il 25 marzo saranno presenti al “Convitto”, oltre al sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Rita Lerro, il Vice Direttore della DIA (direzione Antimafia) e Generale di Brigata della Guardia di Finanza, Nicola D’Altiero, il Direttore Nazionale dell’Antimafia, Maurizio Vallone, il giornalista de “La Repubblica”, Raffaele Sardo, lo scrittore e giornalista Paolo Miggiano, la prof. Mimma Noviello, figlia dell’imprenditore Domenico, vittima della criminalità organizzata e l’avvocato cassazionista Salvatore Piccolo, tra i principali studiosi della figura e delle opere di Aldo Moro.

Il “Convitto” di Maddaloni apre le sue porte a due prestigiosi appuntamenti dedicati al ricordo e all’impegno delle vittime innocenti delle mafie che hanno dedicato una vita per combattere la criminalità. Due appuntamenti per trasmettere ai giovani valori ed insegnamenti per il futuro.    

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Vincenzo Lombardi