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di Elio Bove

Ma qualcuno ha provato a chiedere a Calderoli di lasciare per un attimo il Palazzo, per farsi un giro negli ospedali, tra la gente che aspetta il proprio turno per un esame specialistico? La Lega, che ha messo piede anche in Campania, perché non prova ad invitarlo per un giro nelle strutture sanitarie della Campania? Mentre lui pensa alla sua vuota riforma, c’è chi invece si convince che solo con il coinvolgimento del privato è possibile salvare la nostra sanità pubblica. “Lo svuotamento delle liste di attesa – ha spiegato De Luca – è un problema nazionale che si è accentuato nei tre anni di Covid. Come Campania siamo nella media nazionale pur avendo oltre 10mila dipendenti in meno, ma vogliamo fare di più. Vogliamo arrivare anche in questo campo ad essere la prima regione d’Italia”. De Luca è convinto che è importante andare avanti con “un accordo con il comparto sanitario privato, laboratori e cliniche, e un accordo con le farmacie per le prenotazioni da fare anche al di là dell’Asl di appartenenza, per poi riversare tutte le prenotazioni sulla Centrale unica di prenotazione. Pensiamo – aggiunge – di definire un ambito territoriale di garanzia: facendo l’esempio di Napoli, suddividiamo la città in tre ambiti e in ognuno di questi c’è una struttura pubblica, ma anche le strutture private, in grado di erogare le prestazioni. Quindi, se il pubblico non ce la fa, il cittadino avrà il tempo di prenotazione adeguato per una struttura di laboratorio o clinica privata a cui rivolgersi”. Sarà questa la soluzione migliore per uscire dal pantano in cui è finita la sanità della Campania? Un fatto è certo: oggi la sanità privata accreditata è diventata un punto di riferimento per i cittadini. Il ricorso ad essa, in molti casi, è diventato il punto terminale di percorsi terapeutici necessari. Quindi il governatore deve solo organizzare una macchina, che potrebbe dare i suoi risultati in poco tempo. Bisogna pensare in autonomia  e risolvere, come fa il Presidente De Luca. E’ questa la strada tracciata dal leghista Calderoli, che quando ci sarà l’accordo sul Presidenzialismo, potrà portare a casa la sua Riforma sull’autonomia delle regioni.

Redazione