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Impegno costante, ricerche, scritti, approfondimenti e rivocazione delle imprese e degli stili di vita della donne che sono il simbolo della lotta perla libertà, la parità di genere, progresso sociale, culturale e scientifico

MADDALONI- Non una celebrazione ma una ricerca. Non una commemorazione ma l’interpretazione in prima persona del vissuto, dei simboli e delle immagini delle donne che meglio hanno incarnato lo spirito della giornata internazionale della donna. Ai bambini e alle bambine delle classi quarte della scuola primaria del Convitto nazionale “Giordano Bruno” non piace la celebrazione della “festa della donna”. La dicitura corretta rispondono è “Giornata internazionale della donna”. Nonostante la tenera età si sono concentrati sulle lotte sociali e politiche che le donne hanno fatto tanto affinché la loro voce venisse ascoltata; affinché aprissero una breccia nel muro dei divieti sociali. E’ l’altro 8 marzo, organizzato dalle maestre, quello che non si consuma in un giorno ma che dura una vita. Contagioso come la vita e l’esempio di donne del calibro di Rita levi Montalcini a Maria Montessori. Ma poi ancora Samantha Cristoforetti e Alda Merini, da Giovanna D’Arco a Nilde Iotti , con Matilde Serao, Grazia Deledda, Coco Chanel. Insomma, l’universo del genio e del talento femminile visto con gli occhi degli alunni e alunne che hanno letto, cercato osservato intere esistenze. Ma anche scavato nei dettagli della vita di chi è diventata simbolo di libertà. Ed ecco la sorpresa: un testo per ricordare, un oggetto per testimoniare il personaggio evocato e un abito per interpretare e vivere chi ha trascorso una vita che può illuminare milioni di vite di uomini e di donne.

Sono passate alcune settimane dall’8 marzo ufficiale. Ma la giornata internazionale della donna, così come l’hanno vissuta al Convitto non passa mai: non è né passato e né futuro ma un perenne presente da testimoniare. E chi più dei bambini e bambini e dell’esercito silenzioso delle maestre può porre le fondamenta di un mondo dal volto sempre più umano? .

Le origini: perché si festeggia?

Bambini e bambine in cattedra per spiegare le vere origini di quella che di chiama la Giornata Internazionale della Donna che hanno messo strettamente in collocazione con il clima politico di inizio Novecento, quando la popolazione femminile cominciava a organizzarsi per reclamare maggiori diritti (tra cui, soprattutto, il diritto al voto).

Il significato della Giornata Internazionale della Donna

Ma poi hanno spiegato che bisogna ricordare è che essere donne non è mai stato facile ed è per questo che l’8 marzo è bello omaggiare le donne della propria vita (le compagne, le mamme, le maestre) con dei mazzolini di mimose, che sono diventate dal 1946 il simbolo di questa festa. Oggi più che mai è importante lottare per i diritti delle donne: sono stati fatti grandi passi avanti ma non sono ancora abbastanza.

Redazione