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MADDALONI- Si riprende da dove eravamo rimasti durante le elezioni amministrative del 2018: dalla polemica e dalle denunce sul mancato, ritardato o omesso oscuramento della propaganda elettorale fatta fuori dagli spazi dedicati e soprattutto con modalità non consentite o regolamentate. Ancora non sono stati completati i controlli sui requisiti dei candidati, che già sono comparsi i manifesti delle coalizioni (propaganda indiretta) e quella degli aspiranti consiglieri comunali che si sfidano a colpi di poster, gigantografie e faccioni mobili montati su camion. Quello che alimenta una forte indignazione è che tutti fingono indifferenza: gestori delle plance destinate alle affissioni ordinarie e alla pubblicità, i candidati e l’ente locale che non sta procedendo né ad oscurare i manifesti fuori spazio e né a disciplinare o individuare le aree destinate alla propaganda elettorale. E in questo vuoto, già intravediamo il ripetersi del far west delle gigantografie. Il riferimento è alla comparsa di camion vela, carrelli vela e apecar con pubblicità elettorali. Rimosse dal comune, negli ultimi 5 anni, la totalità delle istallazioni fisse, su tutto il territorio e destinate ai maximanifesti 6X3, trovato il rimedio: furgoni e camion pubblicitari parcheggiati agli angoli delle strade più frequentate. Il problema è che c’è un ritardo nella macchina organizzativa comunale. Non sono stati allestiti gli spazi per la propaganda elettorale ma sono comparsi manifesti sulle lance gestite dalla Sogert. Di oscuramento e sanzioni al momento non c’è traccia.

Redazione