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MADDALONI- Oggi, si è svolta, presso il centro polivalente ex-macello, una partecipata assemblea degli inquilini e dei pensionati del SUNIA e SPI-CGIL in preparazione della manifestazione di Napoli per la difesa dei diritti, della Sanità pubblica, del lavoro e delle politiche abitative, per un intervento pubblico per il diritto alla casa.

La piattaforma delle rivendicazioni:

Le Organizzazioni dell’utenza SUNIA-SICET-UNIAT-ASSOCASA ancora una volta denunciano un atteggiamento della Regione Campania che puntualmente sfugge al confronto con le parti sociali sulle questioni della casa e del patrimonio abitativo pubblico. il comportamento della politica punta ad eludere il doveroso confronto sulle questioni della casa e del patrimonio abitativo pubblico. Non si può non contestare, come tra l’altro fatto in tutte le sedi, la decisione di informatizzare le principali procedure in capo ai soggetti che vivono il disagio abitativo, senza offrire nessuna alternativa e con una gradualità necessaria. Sta di fatto, che le risultanze informatiche, concernente l’anagrafe del bisogno ed i contributi all’affitto, risultano pesantemente viziate da errori, imperfezioni da parte dei soggetti che, purtroppo, non hanno saputo completare correttamente le procedure. È questa una palese dimostrazione dell’ostracismo della Politica verso queste Organizzazioni ed Associazioni, che avrebbero potuto essere il prezioso veicolo per i cittadiniutenti. Sarebbe stato sufficiente che la Regione Campania, con un atto di sensibilità e reciproca collaborazione, avesse individuato le organizzazioni dell’utenza quali soggetti attuatori: il risultato “informatico” sarebbe stato più calzante alle reali situazioni dei cittadini. Aggiungasi che, ancora oggi, non c’è ancora un piano per l’individuazione degli alloggi da assegnare: ciò contribuisce ad aumentare le tensioni sociali tra gli aventi diritto. Il Regolamento Regionale n.11/2019 ha istituito l’Osservatorio Regionale sulla Casa: l’organismo è mortificato ed è relegato solo a prendere atto di decisioni e di provvedimenti già assunti, rendendo del tutto inutile qualsiasi discussione, qualunque contributo consultivo. L’Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale, istituita dalla Giunta Regionale, per rilanciare la politica della casa e che avrebbe dovuto agire quale UNICO motore e centro nevralgico in materia di edilizia residenziale pubblica: alla luce di quanto sinora posto in essere, ha
dimostrato tutta la sua inadeguatezza anche allo svolgimento dei compiti di gestione ed è assolutamente deficitaria quanto alle politiche di programmazione per tutto il territorio regionale in sintonia con i Comuni. Il risultato è che gli stessi Comuni versano in grande difficoltà e non riescono nemmeno a definire le pratiche ordinarie di gestione. Ci sono circa 18.000 pratiche da definire tra Acer e i grandi Comuni della regione e, tra questi, Napoli e Pozzuoli. L’Assessore Regionale al Governo del Territorio, appare interessato solo alle questioni di carattere urbanistico, ma non ai problemi della casa e dell’edilizia residenziale pubblica. Tra l’altro, l’Assessore regionale nutre l’erroneo convincimento che la riforma abbia condotto a miglioramenti nella gestione delle politiche abitative e di gestione del patrimonio che, probabilmente, vede solamente la politica arroccata nelle proprie stanze e che mai scende tra i cittadini ed i propri bisogni. Un grido di allarme per la totale assenza di interventi manutentivi agli alloggi popolari: ACER e Comuni sono stati incapaci (persino!) di cogliere le opportunità quali superbonus, bonus ristrutturazione ed ecobonus: il fatto ha dell’incredibile! In questi giorni si registrano continui dissesti nei rioni popolari che, spesso hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco e dove, in alcuni casi, i cittadini sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere a causa di ferite conseguenti al crollo di alcuni solai. Con decorrenza 1° gennaio 2024 dovrebbe trovare attuazione il nuovo regime di determinazione dei canoni degli alloggi ERP, già prorogato dal 1° gennaio 2022 e poi 2023. La posizione delle Organizzazioni dell’utenza è per la salvaguardia dei nuclei familiari con redditi bassi (pensionati, disabili, lavoratori precari, ecc.), modificando il calcolo basato sull’ISEE ed ipotizzando un ISEE-ERP, atto ad evitare pesanti aumenti penalizzanti per gli assegnatari a basso reddito. La ratio del rinvio era fondata sulla necessità di rimodulare i criteri di determinazione del canone di locazione. Ebbene, inopinatamente, ad oggi non è stata avviata alcuna discussione con le Organizzazioni ed Associazioni degli utenti, né è stato convocato l’Osservatorio regionale sulla casa. Da precisare che le stesse Organizzazioni hanno da tempo richiesto una riunione
dell’Osservatorio sulle questioni abitative a seguito del taglio dei fondi di sostegno all’affitto e per la carenza sempre più drammatica di soluzioni alloggiative aggravata anche a seguito della sottrazione al mercato abitativo di numerose strutture che si preferisce destinare al business turistico, ignorando le esigenze dei cittadini senza casa e degli stessi studenti universitari costretti a
pagare insostenibili fitti. SUNIA-SICET-UNIAT-ASSOCASA promuoveranno nelle prossime settimane una campagna di mobilitazione e di sensibilizzazione anche di tutte le forze politiche e istituzionali, affinché le problematiche abitative e di gestione del patrimonio diventino oggetto di confronto sociale partecipato e non slogan per propaganda a buon mercato.

SUNIA SICET UNIAT ASSOCASA


Redazione