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Nota ufficiale inviata alla Diocesi di Caserta e al Comune di Maddaloni a seguito di segnalazioni fatte dai cittadini

MADDALONI- Intervento della Soprintendenza. Le segnalazioni sui microsismi, rumori e vibrazioni, percepite su tutta l’area collinare e il centro storico pedemontano, che sarebbero generati da microcariche a scoppio controllato utilizzate per i progetti di ricomposizione ambientale, autorizzati dalla Regione Campania, negli ex siti estrattivi hanno fatto centro. La Soprintendenza ha chiesto al comune e alla Diocesi di Caserta informazioni sui danni potenziali o reali arrecati al Santuario diocesano di San Michele Arcangelo e alla Torre Artus. Con una nota formale, firmata dal soprintendente Gennaro Leva, la soprintendenza passa all’azione dichiarando la «disponibilità per eventuali sopralluoghi congiunti al fine di verificare la consistenza dei danni cagionati all’immobile oggetto di tutela». C’è preoccupazione per le ricadute possibili delle «esplosioni provenienti dalla cava nei pressi della Torre Artus» ma anche per gli le conseguenze sul «sito del Santuario di San Michele, collocato nelle immediate vicinanze del complesso castellare». Pertanto, dopo le segnalazioni dei pellegrini in visita al santuario, è stata chiesto alla Diocesi di Caserta di documentare e di «relazionare su eventuali movimenti indetti dalle esplosioni provenienti dalla vicina cava ai piedi della Torre Artus che produrrebbero danni al Santuario di San Michele». E’ un mobilitazione istituzionale preventiva a tutto campo anche perché alle segnalazioni dei privati non sono state accompagnati riscontri tecnici. Da qui, l’invito alla collaborazione  esteso all’Ufficio tecnico del comune, al genio Civile e alla Protezione civile locale.

Redazione