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La destra al Governo si sta sempre più caratterizzando per i suoi durissimi attacchi ai poveri. L’AMBC ha aderito alla campagna “Ci vuole un reddito!”, per difendere e migliorare il Reddito di cittadinanza. Una campagna promossa da decine di associazioni e organizzazioni che da anni si occupano di povertà ed esclusione sociale: https://www.facebook.com/civuoleunreddito/. L’AMBC  aderisce anche alla proposta di salario minimo orario da dieci € lordi lanciata da Unione Popolare, che ha iniziato a raccogliere le firme per una proposta di legge di iniziativa popolare già depositata alla Corte di cassazione il 19 maggio scorso (il testo è consultabile sul sito web di Potere al popolo; per le informazioni sulla raccolta firme si può consultare lo stesso sito e scrivere a: telefonorosso.pap@gmail.com e su poterealpopolo2018@gmail.com), dando la propria disponibilità ad organizzare con associazioni, partiti e movimenti cittadini tavoli per la raccolta di firme anche a Mondragone. L’AMBC da sempre diffida di interventi spot che non affrontano in maniera strutturale il problema delle diseguaglianze, del welfare e della povertà (“come ti senti amico fragile? Se vuoi posso occuparmi un’ora al mese di te”) e che confondono diritto e giustizia con la carità o addirittura con l’elemosina. Tuttavia, ciò che c’è (nostro malgrado) va almeno gestito al meglio, evitando per esempio i ritardi e le farraginosità già sperimentati durante la pandemia a proposito dei buoni spesa.  

L’ultima Legge di Bilancio ha introdotto la Carta Risparmio Spesa per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità che, a causa dell’inflazione, sono stati colpiti da rincari. Entrerà in vigore a partire dal prossimo mese di luglio e i beneficiari, per non perdere l’importo di cui hanno diritto, dovranno effettuare almeno un pagamento entro la scadenza del 15 settembre. La misura prevede un contributo economico una tantum per nucleo familiare pari a 382,50 € erogati attraverso una Carta elettronica di pagamento, prepagata e ricaricabile, rilasciata da Poste Italiane per il tramite della società controllata Postepay. Carte nominative che saranno consegnate dagli uffici postali abilitati a partire dal prossimo luglio e che potranno essere utilizzate per l’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità, con esclusione di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica, e può essere speso presso tutti gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari, aderenti ad apposita convenzione.

Chi sono i beneficiari? Sono cittadini appartenenti ai nuclei familiari, residenti nel territorio italiano, in possesso dei seguenti requisiti: iscritti all’Anagrafe della Popolazione Residente (Anagrafe comunale); titolari di una certificazione ISEE ordinario, in corso di validità, con indicatore non superiore ai 15.000 € annui. Il contributo non spetta invece i nuclei familiari percettori di: Reddito di Cittadinanza Reddito di inclusione qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà o in cui almeno uno dei componenti sia percettore (Assicurazione Sociale per l’Impiego – NASPI e Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori – DIS-COLL); Indennità di mobilità; Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito; Cassa integrazione guadagni-CIG; e infine qualsiasi altra differente forma di integrazione salariale o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.

Non va fatta alcuna domanda per ottenere la Carta e tutto procederà d’Ufficio: 1. l’INPS, entro l’11 giugno, metterà a disposizione dei Comuni, attraverso un apposito applicativo web le liste di beneficiari in possesso dei requisiti previsti. I nuclei familiari residenti in ciascun Comune saranno individuati secondo i seguenti criteri in ordine di priorità decrescente: famiglie composte da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009, con priorità ai nuclei con indicatore ISEE più basso; famiglie composte da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005, con priorità ai nuclei con indicatore ISEE più basso; e infine famiglie composte da non meno di tre componenti, con priorità ai nuclei con indicatore ISEE più basso. 2. I Comuni, entro e non oltre 15 giorni dalla pubblicazione sul sito dell’INPS, consolidano gli elenchi dei beneficiari. 3. A questo punto l’INPS renderà definitivi tali elenchi entro 10 giorni dal termine del caricamento dei dati sulla piattaforma informatica e li trasmetterà in via telematica a Poste Italiane ai fini della messa a disposizione delle carte, per il tramite della società controllataPostepay.

L’accesso al servizio sarà reso disponibile ai Comuni nel portale dell’Istituto attraverso il seguente percorso: https://www.inps.it/it/it/area-tematica-inps-e-i-comuni.html, accedendo all’area tematica “INPS e i Comuni” alla voce servizi al cittadino. I Comuni per poter accedere dovranno abilitarsi tramite apposito modulo (MV62), da trasmettere via PEC alle sedi INPS territorialmente competenti, unitamente a copia del documento di identità dell’operatore per cui si chiede l’abilitazione e del firmatario del modulo stesso. Il Modulo MV62 “Richiesta di abilitazione ai servizi telematici per le Amministrazioni comunali e gli altri Enti erogatori di prestazioni sociali – Dipendente o incaricato” è reperibile sul sito www.Inps.it > Moduli > Assegnazione e abilitazione PIN oppure inserendo nel motore di ricerca del portale: MV62.

Sono tanti (e sempre più numerosi) coloro che fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. Questa volta cerchiamo di non incorrere nei pasticci del passato, di rispettare i tempi e, soprattutto, di evitare di ammantare questi interventi con la solita pelosa prassi clientelare.

https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/atti/circolari-messaggi-e-normativa/dettaglio.circolari-e-messaggi.2023.05.messaggio-numero-1958-del-26-05-2023_14167.html
Redazione