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Campolattano che pensa alla presidenza del consiglio, il limite dei due assessori e le liste minori in bilico

MADDALONI- Tra quattro giorni, sarà un mese che la maggioranza arcobaleno di De Filippo ha portato a casa il 77 per cento dei consensi, 19 consiglieri comunali e un sindaco oltre il 70 per cento. Un mandato netto, chiaro, inequivocabile, carico di aspettative e di responsabilità. C’è tutto: la proclamazione degli eletti e la griglia degli assessori. Dall’investitura forte alla paralisi, il passo è stato breve. Incredibilmente, manca ancora la quadratura del cerchio: ci sono troppi pretendenti e pochi posti. Banalizzando, troppi culi e poche poltrone. Ora, in assenza dell’opposizione evaporata ben prima della campagna elettorale, si è istaurato un clima di attesa rassegnata. Si è passati dalle analisi mirabolanti, dalle promesse di impegno diuturno e indefesso per la rifondazione di una rinascita dello sparito comunitario, al silenzio che sfocia nel disinteresse. Il classico fuoco di paglia: tutto bagliore e poca sostanza. Spazio ai bizantinismo e agli equilibrismi delle trattive: per dare spazio alle liste minori Maddaloni Viva (forza di maggioranza relativa) e Maddaloni nel Cuore (lista del sindaco) non possono ambire, ciascuna, a più di due assessori. Ma c’è un ostacolo: Maddaloni Viva, con cinque consiglieri comunali e il l’eletto con maggior numero di preferenze, ha chiesto due assessori, la presidenza del consiglio comunale (per Angelo Campolattano). La coperta è corta. Il resto della coalizione offre due alternative: un solo assessore comprensivo anche eventualmente della carica di vicesindaco, a vantaggio delle liste minori, e la presidenza del consiglio. Oppure due assessori senza la carica al vertice del civico consesso. Su questo intoppo, apparentemente banale, si sono bloccate le trattative. Perché dalle decisioni adottate dipendono i destini dei primi non eletti. Il sacrificio di Maddaloni Viva libererebbe un posti di assessore per i partiti minori. Ma limiterebbe l’ingresso in consiglio comunale dei primi due non eletti: Franco D’Angelo e Giuseppe Carfora. Se Maddaloni Viva non troverà un accordo al suo interno la giunta non potrà essere varata. E così si aspetta. Tutto deciso tra le liste del sindaco che sosterranno gli assessori Katia Ventrone e Francesco Capuozzo. L’assessorato, più pesante e più ambito, come lavori pubblici andrà a Nicola Corbo (Insieme per Maddaloni). Una delega spetta a Antonio De Rosa.

Redazione