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Per troppi anni, c’è stato il governo delle tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Così, si sono create condizioni amministrative lacunose e situazioni di abuso tollerato

MADDALONI- Meglio tardi che mai? Sembrerebbe proprio di si. Il comune annuncia l’avvio della rimozione dei «cartelloni pubblicitari» e scatena la reazione favorevole ma critica delle opposizioni. Il primo a considerare l’azione di rimozione (146 rimozioni forzate di impianti pubblicitari, installazioni 6×3, su tutto il territorio cittadino) è il consigliere Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva).

E’ favorevole ma critico, ci spiega il senso di questa posizione?

Perché questo comune lumaca avrebbe dovuto avviare la «rimozione forzata immediata per la tutela della pubblica incolumità» ben due anni fa. Abbiamo, come al solito, perso tempo. A Maddaloni ci sono giungle: quella dei cartelloni pubblicitari abusivi e quella dei regolamenti approvati dal comune e mai passati alla fase esecutiva. Se questa amministrazione, arretrata anni luce rispetto al lavori del consiglio comunale, stesse al passo oggi non si arriverebbe, dopo 24 mesi, a propagandare un’azione di rimozione molto contestata dai soggetti colpiti.

Torniamo al pratico, va bene la rimozione?

Certo che va bene. Chi è abusivo, fuori norma, al di fuori qualsiasi criterio autorizzativo non può godere di una franchigia. Per troppi anni, c’è stato il governo delle tre scimmiette: non vedo, non sento e non parlo. Così, si sono create condizioni amministrative lacunose e condizioni di abuso tollerato. Purtroppo è partita tardi. Ma la rimozione è dovuta. Fatta chiarezza sui principi di fondo non condividiamo i modi, i tempi e i criteri operativi di questa amministrazione. Ma questo è un discorso che entra nel merito del provvedimento.

Entriamo nel merito allora…

Ripeto: bisognava agire prima. Molti avvocati dei gestori lamentano: il mancato rilevamento delle infrazioni contestate ai singoli impianti. Non esiste un censimento, un data base corretto, una contestazione per singole aziende. Non c’è la chilometrica delle postazioni. Il censimento è affidato alla Sogert che, tra l’altro, controlla i tributi. Le anomalie gli abusi sono di competenza della polizia municipale. E questo pone al fianco alle contestazioni. Ma gli abusi sono macroscopici. Adesso, aspettiamo che il provvedimento venga esteso.

Esteso?

Si perchè mica esistono solo i 6×3 e i 3×4 come cartelloni pubblicitari. C’è un Far west in cui mettere ordine comprese le insegne e i totem pubblicitari. Se è tolleranza zero, allora sia tolleranza zero per tutti. Chiediamo che i costi di queste operazioni siano addebitati ai trasgressori.

Che ne pensa della proposta, soprattutto dei gestori maddalonesi, di una sanatoria o comunque di un piano pubblicitario per individuare le aree idonee per la pubblicità?

Torniamo al punto di partenza. Se questa amministrazione, che è arretrata rispetto al lavoro del consiglio comunale, avesse attuato i regolamenti o semplicemente ascoltato le indicazioni delle parti politiche questo lavoro sarebbe stato già fatto. Parlo delle rimozione e anche di un’eventuale nuova ricollocazione in aree idonee secondo i dettami dell’art. 23 del codice della strada.

Redazione