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“Termina un anno molto importante ed è doveroso tracciare un bilancio di quello che è stato. Inutile negare che avrei voluto augurare buon 2018 da Sindaco di Maddaloni, a volte però quello che desideriamo non sempre si verifica. Per me è stato un anno faticoso, ho lavorato incessantemente notte e giorno per cercare di dare una possibilità concreta di ripresa a Maddaloni. La testardaggine, la caparbietà e la mia capacità di aggregazione ha consentito di tenere insieme tanti soggetti di diversa estrazione che hanno avuto la forza ed il coraggio, come me, di metterci la faccia nel tentativo di incanalare sul binario giusto le sorti di una città diventata solo un triste ricordo di quella che è stata in passato. Tanto il tempo sottratto ai miei affetti e al mio lavoro, ma ne è valsa la pena. Ho vissuto un’esperienza che mi ha insegnato aspetti della vita che non conoscevo e, di questo, devo dire grazie a chi mi ha accompagnato in questo lungo viaggio. A chi ha sposato il mio progetto dal primo giorno, a chi si è aggregato in corsa d’opera e anche a chi c’è stato e ora ha deciso di stare altrove. La delusione è difficile da superare, non essere eletto Sindaco al primo turno per 250 voti lascia il rammarico di aver consentito di vincere chi, da anni, cerca a tutti i costi di indossare la fascia tricolore senza fare distinzioni di quale sia il limite oltre cui non bisognerebbe andare. Si, io ho perso, ma con me ha perso la città. Non dare la possibilità di governare ad una coalizione che ha ricevuto la maggioranza dei consensi ha dimostrato come i mistificatori di professione, i denigratori, i finti perbenisti e gli esperti della compravendita del consenso riescono a fare ancora il bello e il cattivo tempo fregandosene dei problemi che attanagliano i cittadini. Ho commesso tanti errori, ma mai in cattiva fede e mai, ci tengo a sottolineare, per interessi personali o per favorire interessi particolari. Con me gli affaristi avrebbero perso solo tempo. Se potessi tornare indietro, sicuramente lavorerei in maniera diversa e più incisiva per comunicare meglio ai cittadini che sfiduciare il Sindaco eletto non è stato uno sfizio personale e soprattuto che lo stato di salute che vive Maddaloni non è frutto della responsabilità che ci siamo assunti. Nessuno ha la bacchetta magica e nessuno, nella situazione che si è creata, avrebbe potuto fare i miracoli. Io di messia in giro non li ho visti e non li vedo. Siamo di fronte ad una nuova pagina, vorrei impegnarmi nel mettere insieme soggetti di esperienze e culture diverse che, mettendo da parte l’appartenenza partitica, si uniscono avendo come unico comune denominatore il bene della città. Non è un’operazione contro qualcuno, ma è un tentativo per garantire ai cittadini che la centralità della futura gestione amministrativa non abbia intralci. Il compito non è affatto semplice, ma con tanti amici ci stiamo provando. Buon 2018 a tutti, pace e bene…”
Peppe Razzano

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