00 2 min 6 anni


Compie ottanta anni Adriano Celentano. Il ragazzo della via Gluck ha attraversato l’immaginario collettivo e la vita di tanti di noi…chi dimenticherà mai le serate in riva al mare, dinanzi al falò a
Cantare: ”passano gli anni ma otto son lunghi/però quel ragazzo ne ha fatta di strada/torna e non
Trova gli amici che aveva/torna e non trova che case su case,catrame e cemento….” Lacrimoni cadevano lungo le guance agli amici che vedevano già pure per loro emigrazioni nel fumo e nelle nebbie
Delle città del Nord, case amici parenti lasciati…
Adriano è stato la colonna portante della nostra gioventù e della maturità… si dice che la poesia nei nostri tempi sia morta, ma come chiamare quei versi romantici e crepuscolari di Azzurro, quella
solitudine metropolitana che spesso artigliava i pomeriggi domenicali con “Nemmeno un prete per
chiacchierar… Erano anni in cui le canzoni continuavano a coniugare fiore ed amore, e presentavano
eroine pallide e piangenti o barche che andavano… Imparammo ad essere ecologisti e naturalisti ancantando “Un albero di trenta piani”, o Serafino…Quel meridionale trapiantato nella grande metropoli dopo essere stato divelto dalla sua Puglia che rivendicava un posto nella storia di quegli anni era tutti
noi…Gli perdonammo anche qualche film di cassetta, qualche canzone che ammiccava al gusto dominante… ci colpiva quella fede interiore che lo spingeva a ergersi a predicatore, con toni da profeta biblico, ci colpiva, in un mondo frivolo e leggero, la sua fedeltà alla moglie, alla famiglia, ai valori
cristiani.
Auguri molleggiato… sii sempre te stesso, forte e coerente, grande ed umile. Un italiano di cui essere
orgogliosi.
Prof. MICHELE VIGLIOTTI
 

bocchetti