00 6 min 3 anni

Qualcuno lo ha definito uno dei più grandi lutti dello spettacolo italiano. La gente comune sta provando lo stesso strazio vissuto per la scomparsa di Alberto Sordi, Gigi Proietti, Pino Daniele, Stefano D’Orazio e ancora prima di Totò, Aldo Fabrizi, Eduardo De Filippo: artisti dalla popolarità smisurata considerati come persone di famiglia. La morte di Raffaella Carrà ha lasciato tutti senza fiato. Uno dei volti più iconici della televisione che aveva segnato con canzoni, mode e programmi tutti i decenni della nostra storia. La storia del costume italiano passa anche attraverso i successi del caschetto più famoso del nostro spettacolo. Raffaella Carrà si è spenta alle ore 16.20 di questo lunedì 5 luglio, dopo una malattia che da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure, così pieno di straripante energia che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo. Raffaella ha lasciato il suo marchio indelebile in cinquant’anni di televisione. Negli anni Sessanta il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma per una carriera di attrice sin da subito ricca di soddisfazioni (nel 1965 sul set de “Il Colonnello Von Ryan” ebbe come partner Frank Sinatra).

Raffaella Carrà nelle vesti di attrice

Agli inizi dei Settanta la folgorazione con la TV che la rende simbolo multigenerazionale. Nello show “Io, Agata e Tu”, calza in maniera esemplare un ruolo fino ad allora poco sfruttato, quello della showgirl, la bellezza che canta, balla e conduce in maniera completa. Il 9 ottobre 1971, quando insieme a Corrado aprì la nona edizione di “Canzonissima”, la gara di musica leggera del sabato sera del canale nazionale della Rai, la showgirl indossò uno stringente abito che scopriva l’ombelico: era la prima volta che questo accadeva in tv. Il clamore per quella audace abbigliamento fu straordinario e al tempo stesso controverso: per giorni le cronache non parlarono che di quell’ombelico e le polemiche furono infinite. Ma il caso fu ben presto surclassato da altro clamore, perché Raffaella di lì a poco avrebbe ballato e cantato il Tuca tuca. Non solo entrò in scena con l’ombelico scoperto ma con il ballerino Enzo Paolo Turchi si toccavano reciprocamente la testa, le spalle, i fianchi e le gambe. Qualcuno gridò allo scandalo, in fondo Raffaella era solo entrata nel cuore degli italiani. I successi discografici tradotti in spagnoli andavano a braccetto con quelli televisivi. Gli anni Ottanta sono quelli di Fantastico ancora con Corrado, Gigi Sabani e Renato Zero: una media di 25 milioni di spettatori a puntata ad ascoltare la sua sigla di apertura Ballo ballo. È anche il periodo in cui nasce il sodalizio professionale (e sentimentale) con Gianni Boncompagni, che la accompagnerà per tutta la sua carriera. Nel 1983 altra rivoluzione. Raffa fa scoprire agli italiani la fascia di mezzogiorno, l’intrattenimento di fine mattina con Pronto, Raffaella? e il leggendario gioco simbolo che chiedeva agli spettatori di indovinare il numero dei fagioli all’interno di un contenitore.

Gli anni Novanta sono quelli di successi straordinari con Carramba! Che sorpresa, inventato insieme a Sergio Japino e nel quale Raffaella coinvolgeva in diretta gli ospiti e il pubblico in sala in sorprese e incontri inaspettati con persone care che non vedevano da molto tempo, architettati insieme a un complice. Il tutto alternato a momenti di spettacolo e la presenza di grandi ospiti, italiani e internazionali. Due superstar della musica hanno voluto omaggiarla nel recente passato. Nel 2011 il remix di Bob Sinclair de “A far l’amore comincia tu” (successo del 1976) diventa un tormentone internazionale che arriva fino all’Oscar con “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino. Quattro anni prima, nel 2008, Tiziano Ferro, all’interno dell’album “Nessuno è solo”, canta “E Raffaella è Mia”, brano tributo dove compare la stessa showgirl in un ballo scatenato in puro stile…Carrà. Del 2019 è il suo ultimo programma “A raccontare comincia tu” su Raitre: una serie di interviste a personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport. Recentemente si era parlato di un suo possibile ritorno in Rai, ma non c’erano più state notizie. E oggi se ne è scoperto il motivo

CARMEN GUADALAXARA: “IL MONDO CI HA INVIDIATO RAFFA…”

Sincero e profondo è il ricordo di Carmen Guadalaxara, storica giornalista dello spettacolo italiano, attualmente corrispondente per “Il Tempo”. Le strade di Carmen e Raffaela si sono spesso incrociate tra conferenze stampa, presentazioni di progetti discografici, chiacchierate ed ovviamente il Festival di Sanremo del 2001, l’unico condotto da Raffa che vide l’esplosione e la vittoria di Elisa con il brano “Luce”. Per la giornalista romana la scomparsa della Carrà rappresenta un momento triste per tutto il Paese. “L’Italia perde una donna dallo strepitoso talento artistico e dalla contagiosa simpatia. Una figura che con eleganza e grandissime doti professionali ha saputo entrare nelle case degli italiani e soprattutto a diventare una star mondiale, perché Raffaella ci era invidiata in tutto il mondo. Una bellezza e un candore che hanno fatto di Raffaella Carrà un personaggio unico”. Questo il commento della giornalista alla redazione di GIORNALE NEWS

La giornalista Carmen Gudalaxara con Raffaella Carrà
Vincenzo Lombardi