
“Ho deciso di fare una pausa di riflessione. La politica è un impegno non un lavoro. E io, non campo di politica. Non mi nutro di gettoni di presenza. Per questo, mi posso permettere, da uomo libero, di prendere dei momenti di pausa”
MADDALONI- Tenneriello si tira fuori. Le opposizioni consiliari, con qualche settimana di ritardo, stanno cercando di dare vita alla «Federazione delle liste di opposizione». Città di Idee, Maddaloni Positiva e Alleanza maddalonese lavorano alla costruzione di un «fronte unico» in consiglio comunale. Gruppi consiliari distinti e una sola organizzazione che gestirà iniziative politiche, rapporti con le associazioni e il sostegno all’attività dei consiglieri. Ma al “Cantiere di Idee”, nelle sua componente politica, non aderirà Angelo Tenneriello.
E’ una scelta, un cambio di orientamento un’abiura? Perché ha optato per il disimpegno?
Ho deciso di fare una pausa di riflessione. La politica è un impegno non un lavoro. E io, non campo di politica. Non mi nutro di gettoni di presenza. Per questo, mi posso permettere, da uomo libero, di prendere dei momenti di pausa. Per concludere ricordo che di martedì non sono mai andati in commissione per non gravare sulle casse dell’ente che avrebbe dovuto pagare salati rimborsi alla clinica Sant’Anna dove lavoro. Parlo di cose pubbliche delle quali sono testimoni il sindaco De Filippo e i funzionari comunali.
Ma non è una contraddizione, visto che si è candidato appena tre mesi fa? Che cosa è cambiato?
Nulla. Ma proprio per questo, risultati alla mano e viste le scelte fatte da altri, è necessario guardarsi intorno. Anche perché, diciamolo con onestà, ma se a livello nazionale è difficile tracciare una separazione tra le le politiche di desta e di sinistra, a livello locale le due realtà sono indistinte. Si può stare di qua e di là senza imbarazzi. E poi, in altre sedi, accampare militanze di partiti e giocare con altre casacche. Tutto questo merita una riflessione.
A proposito di riflessioni. Ma ne ha fatte sui risultati delle ultime amministrative?
Certo. Posso parlare delle mie scelte. Nel merito, ho commesso due errori. Quello di non aver preteso, dopo aver retto il fronte dell’opposizione in consiglio, la candidatura a sindaco. Poi ancora di non aver preteso di essere candidato nella lista Maddaloni Positiva. Con i consensi ottenuti oggi sarei consigliere. Ringrazio comunque Città di Idee e Peppe Razzano per la vicinanza e l’ospitalità nella sua lista. E poi c’è stato un errore politico ovvero aver fatto da front man dell’opposizione lasciando che gli altri si nascondessero continuando nella loro opera di politica delle trattative e di accomodamento finalizzata alla conquista della poltrona. Il tutto indipendentemente dallo schieramento. Anche a costo di scegliere la controparte. Tutto questo mi è estraneo. Riflettere significa marcare le distanze e una differenza: io non vivo di politica e con la politica. Vengo dal basso. Sono stato educato ad andare a lavorare prima di pretendere di fare sfoggio di pretese politiche o da amministratore. E’ questo il fondamento e la legittimazione prima di ogni impegno in politica. Prima lavorare e poi parlare, fare politica, amministrare.