
Seduta sospesa. Pronte le manifestazioni pacifiche e il presidio del consiglio comunale. La situazione difficile di tutti coloro che sono esclusi da ogni forma di beneficio e dall’avvio ai percorsi di inserimento lavorativo. Il Sunia: “Situazione grave anche per le morosità delle locazioni. Urge accelerare il bando di assegnazione degli aiuti concessi dalla Regione”
MADDALONI- Si alza la tensione. E ora gli esclusi dal reddito di cittadinanza, e ancora privi di soluzioni occupazionali e reddituali alternative, si organizzano. “Non vogliamo diventare invisibili” e non “Possiamo essere travolti da altre persone”. Ieri, il primo blitz, a voce alta ma molto civile, presso la seconda commissione servizi sociali. Lavori sospesi. A prendersi la scena è stata una ragazza madre che, in maniera ferma, ha spiegato e fatto capire ai consiglieri come ingestibili siano i bisogni di chi è senza reddito e senza un progetto alternativo. Bollette da pagare, spesa quotidiana, cure mediche e molto altro ancora incombono. Con modi molto chiari ha spiegato che la commissione, il consiglio comunale, l’amministrazione sono chiamati a dare delle risposte. Non c’è più tempo da perdere. Chiesto, in maniera perentoria, l’avvio di soluzioni per coloro che sono stati esclusi da qualsiasi forma di aiuto, sebbene in possesso di tutti i requisiti ignorati dalla nuove norme. Insomma, sono due volte messi da parte: senza nuovi sussidi e senza avviamento al lavoro. Quando le bollette da pagare incalzano e non c’è certezza reddituale c’è poca da stare sereni. Così, per non soccombere o scomparire, gli “invisibili dell’ex reddito di cittadinanza” si organizzano. Senza mai derogare dal rispetto delle regole, ma armati di striscioni e cartelli, si presenteranno nelle prossime sedute del consiglio comunale per dimostrare che esistono. Così come esistono e sono reali i problemi di chi deve sbarcare il lunario. Tirare la cinghia non basta più. Serve mettere in campo delle strategie di aiuto anche sotto forma di lavoro temporaneo. E su questo versante scatta la battaglia. Dal primo luglio scorso, c’è stata l’ultima ricarica del reddito di cittadinanza. Dei 2500 percettori oltre mille persone ora in attesa del «supporto per la formazione e il lavoro», e dal primo agosto è arrivato pure il blocco dell’ erogazione dei fondi destinati alle «agevolazioni fiscali ed economiche per i contratti di locazione». Salta l’intera politica e la filiera virtuosa del «bonus fitti» che, a Maddaloni ovvero nel comune storicamente con il più alto tasso di beneficiari della provincia di Caserta, ha consentito l’emersione di migliaia di locazioni in nero e l’avvio di un mercato, calmierato e concertato, delle locazioni private. Ma la scure dei tagli, sempre in assenza di politiche alternative, ha innescato una bomba sociale e pericolose spinte regressive. E’ il caso anche della perdita degli aiuti ai canoni di locazione.
Ciro Cortese, voi del Sunia, da mesi lanciate l’allarme. Come è la situazione?
Si teme il ritorno del fenomeno di massa della morosità, lo stop dell’emersione dei canoni di locazione in nero e soprattutto la fine del mercato a fitti controllati. E non è finita perché adesso c’è l’effetto ingorgo. Il personale dei servizi sociali è sotto stress perché alle prese con due emergenze: la richiesta di presa in carico delle oltre mille persone che hanno perso i requisiti per il nuovo reddito di cittadinanza e la corsa delle famiglie che, in passato, hanno raggiunto anche quota 1200 per ottenere informazioni sulla gestione delle locazioni concordate.
Ma attualmente la Regione ha concesso un finanziamento di 16 mila euro per aiutare i morosi…
Manca il personale. E c’è un ritardo nell’avvio del bagno di assegnazione di questi 16 mila euro. Che, per noi, andrebbero implementati. Sono troppo pochi. Intanto, bisognerebbe accelerare con il bando. Adesso, serve il bando e chiudere le istruttorie. Le persone con difficoltà economiche non possono aspettare.