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di Dario Bocchetti

“La libertà è partecipazione” diceva Gaber e la partecipazione contribuisce alla crescita della proposta, della visione soggettiva e dell’opinione personale che, in un contesto più complesso ed ampio, può essere determinante ai fini dello sviluppo, del progresso e della crescita sociale.
Le elezioni si avvicinano, a Maddaloni (E non solo) c’è il doppio appuntamento politiche-amministrative.
L’auspicio, o magari l’augurio che noi, con umiltà e determinazione rivolgiamo ai nostri lettori, consiste in una partecipazione corretta, educata e rispettosa della visione altrui.
In poche parole, invitiamo gli ultras che in ogni campagna elettorale si contraddistinguono per la pochezza di idee e sostenuti da un credo misterioso… se non ad argomentare eventuali scelte politiche, ma almeno accettare il pensiero politico di chi realmente sceglie con autonomia ed indipendenza di supportare un partito, una civica, una coalizione o anche chi decide di non decidere.
Con serenità si discute, ci si confronta sui temi, sulle proposte (Che verranno eventualmente formulate), sui candidati.
Qui nessuno ha la verità in tasca o la sfera magica.
Guelfi e Ghibellini risalgono alla lotta per la corona imperiale, nel basso medioevo… oggi siamo nel 2018, in un contesto dove l’unica invasione concreta, è quella che subiamo dai mezzi di comunicazione che, comunque, ci informano su quello che accade nel mondo, nel nostro continente, nella nostra nazione, regione, città… fino ad arrivare dentro casa.
Ci riempiamo la bocca con la parola DEMOCRAZIA, (Wikipedia: dal greco antico: δῆμος, démos, “popolo” e κράτος, krátos, “potere”) ma quando si tratta di praticarla dimentichiamo spesso il significato del termine.
Deridere e schernire un soggetto (non necessariamente politico) sono azioni che allontanano l’individuo dalla partecipazione politica che equivale ad una sconfitta sonora dell’intera civiltà.
 
 

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