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MADDALONI- E’ come le malattie di stagione. La carenza nei servizi di distribuzione della corrispondenza ritorna con ciclica puntualità. Non sono bastate le proteste, vibranti, reiterate e insistenti. E nemmeno una diffida extragiudiziale. Dopo l’emergenza in via Appia dello scorso anno, la storia si ripete: corrispondenza consegnata con ritardato imprecisato, more sulle bollette (telefonia, luce e gas) ed esistenze completamente stravolte di cittadini, professionisti e imprese. E nemmeno la tanto auspicata sperimentazione della consegna «a giorni alterni della corrispondenza» a Maddaloni funziona. Prima ad essere discriminate erano le periferie. Ori i disagi sono diffusi a macchia di leopardo su tutto il territorio. Mancano i postini. Nonostante le scuse e il fair play dei dirigenti territoriali, il problema, mai risolto, è il mantenimento della rete di postini capace ininterrottamente di interagire con l’utenza.: certamente in via Appia (primo e secondo tratto), ma anche in via Napoli e potremmo riscrivere lo stradario comunale. E riparte la lotta all’incubo del black out postale. Scene già viste:. A Maddaloni, la distribuzione postale, possibilmente puntuale, «non è più un servizio pubblico primario».
Del Caso ne riparliamo con l’avvocato Aldo Tagliafierro già estensore di note di proteste ufficiali.
Ci risiamo?
Sembrerebbe di si dalle lamentale e delle proteste. Ma forse non siamo mai usciti del tutto dal tunnel dei disagi.
Che fare?
Abbiamo già segnalato e denunciato disservizi, che si registrano da molti mesi. Una persistenza che ha trasformato, i ritardi ed omissioni in una condizione non più tollerabile per i gravi danni alla cittadinanza tutta». Il problema è tutta sulla durata e la persistenza del disservizio: a scopo preventivo e valutati gli oggettivi problemi organizzativi e le carenze di organico, se i ritardi non saranno cancellati e non sarà ripristinato l’ordinario funzionamento maturano le condizioni per chiedere un risarcimento danni. Non si possono non chiedere i danni perché, vista la pervasività dei disagi, è palese che per Poste Italiane, oggi società per azioni, il primario servizio istituzionale della gestione ed il recapito della corrispondenza non interessa più. E’ un pensiero di fatto condiviso anche dai sindacati del comparto che da tempo lamentano il «depotenziamento degli organici a Maddaloni».
 

bocchetti