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MADDALONI- Una vicenda che resta inquietante e che sconvolge, anche visivamente, la comunità maddalonese. A sei anni esatti dal crollo della casa comunale si ricomincia daccapo. Si riapre una ferita urbanistica, amministrativa, legale e finanziaria mai sanata: allo scontro tra i periti sulle responsabilità (tecnici, responsabili dei lavori e impresa esecutrice) sul presunto crollo doloso del municipio storico, ora si è aggiunge la battaglia anche sull’«ammontare del danno procurato dalla rimozione dei detriti, la messa in sicurezza delle parti esistenti e le opere di consolidamento aggiuntive». La ricostruzione è un miraggio: tutto ruota intorno allo scontro giudiziario e alle carte bollate. A lanciare l’allarme documentato è il geometra Mario Barbato (ex consigliere comunale, memoria storica del contenzioso), anche in qualità di portavoce del movimento civico nato nel 2013. Dopo aver chiesto la desegretazione dell’«accordo intercorso tra comune e impresa esecutrice dei lavori» ora punta su una «verifica degli oneri economici computati dopo il crollo e che ha sostenuto l’ente locale». «Il commissario Basile –spiega Barbato- proceda ad un nuovo computo minuzioso dei danni. Pensiamo che le valutazioni siano sottodimensionate (75 mila) e che si avvii una verifica sugli atti prodotti e se sussistono le condizioni per impugnare ancora una volta i pronunciamenti peritali». Insomma, i costi delo schianto sfiorerebbero i 600 mila euro.

bocchetti