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Sabato 24 settembre abbiamo inaugurato la mostra, allestita per le Giornate Europee del Patrimonio, dal titolo “Il sogno di un re: I Ponti della Valle”; una raccolta di litografie, xilografie, fotografie, annulli filatelici, e di oggettistica di ogni genere con al centro l’opera monumentale, sia dal punto di vista architettonico che da quello ingegneristico, di Luigi Vanvitelli. Ad onor di cronaca dobbiamo precisare che l’evento di sabato scorso va ad inserirsi nel contesto, più ampio e condiviso, delle celebrazioni per il trecentesimo anno dalla nascita di Carlo III di Borbone, capostipite della dinastia borbonica nel sud Italia.
L’inaugurazione è stata preceduta da una conferenza a cui hanno preso parte: la Dott.ssa Maria Rosaria Rienzo, Direttrice del Museo Civico di Maddaloni, il Prof. Domenico Iovane, docente presso la facoltà di architettura dell’Università Federico II di Napoli, ed il Dott. Ernesto Izzo, archeologo e docente, che ha collaborato all’allestimento della mostra.
Ad introdurre gli interventi non poteva non essere la padrona di casa. La Dott.ssa Rienzo ha ricordato il lungo lasso temporale che sottolinea l’adesione del Museo Civico all’evento delle Giornate Europee del Patrimonio. “Le Giornate Europee del Patrimonio – ha dichiarato la Direttrice – sono nate nel 1997 e noi del Museo civico vi abbiamo subito aderito, precedendo in questo anche il Mibact”. La Rienzo ha anche ricordato come l’evento espositivo si va ad inserire nel contesto delle celebrazioni dei trecento anni dalla nascita di Carlo III di Borbone:” Carlo III ha avuto grande importanza per Maddaloni; fu a Maddaloni che il giovane re ritirò le chiavi del reame; fu a Maddaloni che il re venne ospitato nel palazzo del duca Marzio Domenico IV Carafa; e fu proprio al duca che il re diede il documento in cui elevava Maddaloni a titolo di città”. La Direttrice ha poi voluto ricordare come “nei tempi tristi in cui vive la nostra città, l’opera dei volontari del Museo civico sia di vitale importanza per la sopravvivenza dell’istituzione”.
 
Dopo l’intervento della Direttrice, che ha portato anche i saluti del Commissario Prefettizio Dott. Samuele De Lucia, non presente per motivi familiari, ha preso la parola il Prof. Domenico Iovane che nel suo intervento ha illustrato la ramificazione dell’acquedotto carolino ed ha esposto il rilievo dei Ponti attraverso delle tecniche all’avanguardia. “L’acquedotto carolino è una struttura di 40 Km che attraverso ogni genere di ostacolo naturale – ha spiegato lo studioso – Esso si suddivide in tre tronchi con tre ponti principali: il ponte Carlo III nei pressi di Moiano, su un solo livello, e ridotto in cattivissime condizioni; il ponte Ferdinando IV tra Durazzano e S. Agata, di fattura migliore rispetto al precedente sia per i materiali che per le tecniche utilizzate, con quattro archi; i Ponti della Valle, l’opera più maestosa dell’acquedotto carolino, con una struttura articolata di 530 m. di lunghezza e 58 di altezza, con 90 archi a tutto sesto”. Il Prof. Iovane ha poi illustrato le modalità di rilievo dei Ponti della Valle con la tecnica innovativa della fotomodellazione, dove grazie allo scatto di fotografie da diverse angolazioni è possibile ottenere i dati per il rilievo.
Dopo il Prof. Iovane, a prendere la parola è stato il Dott. Ernesto Izzo, che ha esposto ai convenuti il percorso della mostra. “Per questa mostra – ha spiegato il Dott. Izzo – abbiamo ricevuto dai collezionisti un numero considerevoli di pezzi che riguardano i Ponti della Valle: 215 cartoline, 57 manifesti, 44 litografie, 40 foto d’epoca, 300 libri. In totale abbiamo raccolto 710 pezzi di cui però, per motivi pratici, ne abbiamo esposto solo 97”. Il Dott. Izzo ha poi illustrato come nel corso del tempo sia cresciuta sempre più l’importanza che i visitatori attribuivano ai Ponti:” I Ponti della Valle divennero meta, nel corso dell’800, di turismo: il conte di Capua regalava ai suoi ospiti una visita ai Ponti della Valle. Moltissimi di questi visitatori hanno fatto degli schizzi sui loro diari rappresentanti i Ponti, e molti di questi li abbiamo esposti”.
Dopo la conferenza, la Direttrice Rienzo ha inaugurato la rassegna espositiva, che è stata molto apprezzata dal pubblico intervenuto.
Molti visitatori sono accorsi anche nella giornata di domenica 25, giorno di apertura straordinaria del museo, per visitare la mostra che, ricordiamo, rimarrà in allestimento e visitabile fino al 31 ottobre.
La Direttrice Dott.ssa Maria Rosaria Rienzo, attraverso questo comunicato stampa, vuole ringraziare ufficialmente il corpo dei volontari del Museo Civico, ed i ragazzi della Garanzia Giovani che, con grande spirito di abnegazione e senza pretese di nessuna natura, fin dal luglio scorso si sono adoperati per i lavori di ridipintura dei pannelli, di pulizia delle teche della mostra permanente, di allestimento della mostra in oggetto. “Un grazie di cuore ai volontari: Rosanna Di Stora, Dott. Antonio Cembrola, Daniela Di Stora, Giovanbattista Alfonso Policastro, Arch. Margherita Giglio, Michael Parato, Maria Vittoria Cembrola, Simona Solmone, Aniello Iovine”.
Per le foto si ringrazia la volontaria Rosanna Di Stora.
Uffico Stampa
Museo Civico di Maddaloni
Dott. Antonio Cembrola

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