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di Carlo Scalera

referendum-costituzionale
E’ opportuno che si ritorni a parlare di Referendum dopo che si è saputo il giorno che si andrà a votare, quindi a poco più di due mesi dal voto, vedo e leggo solo silenzio, scevro da confronti e con un dibattito che continua a colpi di slogan con gazebi sparsi al sole e al vento.
C’è una vera spiegazione in tutto questo, tranne che in alcuni casi sporadici ed in luoghi chiusi , sulla riforma, per il momento ancora non la fa nessuno, tranne in televisione con il rottamato D’Alema.
Mi rendo conto che sono pochissimi che possono disquisire, nei confronti, sul ruolo di questo nuovo Senato.
Ad esempio chi contestava il fatto che non saranno scelti con normali votazioni, i fautori della nuova Costituzione rispondono che, provenendo dai Consigli Regionali questi sono comunque stati eletti.
Passi. Ovviamente il criterio della scelta non è previsto nella riforma. E la cosa non è di poco conto nel meccanismo della democrazia.
Per esempio le opposizioni troveranno spazio nel nuovo Senato? I74 senatori che arriveranno dai Consigli Regionali verranno assegnati alle varie regioni in base alla popolazione. Perfetto. Ci sono diverse Regioni che su questa base potranno avere solo 2 senatori. Verranno scelti tutti e due dalla maggioranza che governa quelle regioni o ci sarà uno della maggioranza ed uno dell’opposizione?
Comunque non fraintendetemi, lo so che molti di voi avete idee chiarissime per voler votare SI o NO, ma la maggior parte della gente, statisticamente, è disinformata e un disinformato non ha motivazioni particolari per andare ad ogni costo a votare, a meno che non verranno messe in campo le famose truppe a pagamento.
Tra chi invece è ben informato, primeggia palesemente la volontà al NO ma questo io credo che questo sia assodato anche dai sondaggi.
Mi corre l’obbligo di fare un po’ di chiarezza nel dire che non si vota per la legge elettorale, quindi con l’informazione partiamo già bene. Comunque…Per prima cosa gli indecisi a votare non vanno, se non sono proprio comodi e il 4 dicembre non è esattamente un invito ad andare per chi già è abbastanza agnostico a riguardo.
Ora, il NO ha una schiera di persone che vogliono andare espressamente a dire NO, mentre il SI per lo più basa il proprio numero sull’affluenza di chi le idee le ha poco chiare…pensa che alcuni addirittura pensano che il quorum ancora ci sia e quindi si credono furbi a stare a casa nell’intento di “far saltare il quesito” senza nemmeno muoversi dalla sedia. Un’altra sollecitazione di discussione è un punto forte del si è l’eliminazione delle province. Peccato che si tratti dell’1.5% della spesa pubblica del paese, con servizi che dovranno essere trasferiti ai comuni e questa è una scelta demagogica al massimo! Era molto meglio farle funzionare le Province con competenze esclusive da togliere ai comuni e ridurre drasticamente il numero dei comuni accorpando tutti quelli sotto i 30.000 abitanti (da ottomila ad ottocento) cosicché si avrebbe una grande razionalizzazione della spesa pubblica eliminando enti poco efficienti (i piccoli comuni) e togliendo tantissime seggiole alla politica politicante, come pure le province che andrebbero pure ridotte di numero (110 sono veramente troppe) accorpando quelle che non arrivano ad una certa soglia di abitanti (es. 400.000 ab.).Le città metropolitane non servono, più utile ampliare i grandi comuni inglobando gli hinterland.
Per concludere, anche se penso che ci sarà una grande astensione, io penso che ogni cittadino elettore dovrebbe studiare il cambiamento costituzionale proposto e fare un confronto con il testo elaborato nell’immediato dopoguerra. Dovrebbe, inoltre, contestualizzare da un punto di vista storico-sociale entrambi i testi, per valutare con maggior cognizione se sia giusto cambiare o meno.
Lo so che forse è esagerato affermare, come alcuni fanno, che bisogna essere esperti di diritto costituzionale per poter votare con competenza su questo quesito(o astenersi, perché anche l’astensione dovrebbe essere un atto consapevole), ma credo sia indispensabile, comunque, uno studio serio prima di decidere il proprio voto, cosa che sinceramente non leggo e non vedo in giro, ma solo approssimazione e non voglio dire come dice qualcuno “hanno dato a pazziell man i criatur”.

bocchetti