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“La storia siamo noi” canta Francesco De Gregori…
ed è nostro compito far rivivere la memoria dei nostri predecessori, di coloro che hanno reso la nostra terra ricca di storia, di coraggio e di vita.
Quella vita che fu sottratta a Franco Imposimato l’undici ottobre 1983, a poche centinaia di metri dalla Face Standard.
Franco, cadde sotto i colpi dei sicari di cosa nostra davanti agli occhi della moglie Maria Luisa, vittima di una vendetta trasversale per colpire il fratello Ferdinando, Giudice Istruttore, impegnato nella lotta alla mafia, alla camorra ed al terrorismo.
Franco era un sindacalista della CGIL e conduceva una vita normalissima, impegnato tra il lavoro e la famiglia.
Io nel 1983 non ero ancora nato e se oggi, con tanta umiltà e con altrettanta emozione, macchio d’inchiostro questa pagina bianca, ora così artefatta al cospetto dei tempi che furono, è perché sento il dovere di farlo.
Oggi, i colpi di quei proiettili, raccontano una storia molto più ampia. Narrano la vita di un giudice coraggioso, di un sindacalista sognatore e di un sistema ancora troppo marcio per essere degno della presenza di Franco Imposimato.
Franco Imposimato e la storia che egli rappresenta per la città di Maddaloni, dovrebbe essere conosciuta e ricordata da tutti.
Una città che ignora il passato non ha futuro…

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Franco Imposimato con la moglie Maria Luisa ed i figli Giuseppe e Filiberto

 

Dario Bocchetti

 

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