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MADDALONI- Picchia duro Mario Barbato. Documenti, memorie storiche, perizie documentate e addirittura l’accertamento tecnico preventivo (Atp) sulle cause del crollo della casa comunale, ordinato dalla sezione civile del Tribunale di S.Maria C.V., messi in piazza. In una comunità normale, con il gusto della legalità praticata, delle partecipazione e del bene comune, simili atti dovrebbero provocare un terremoto. Altro che scosse sismiche, che pur angosciano, prodotte dalla tettonica appenninica. Ce ne sarebbe per tutti. Barbato non molla: il geometra con i baffi, potrà pure essere un burbero o poco simpatico oppure  l’esatto contrario. Di certo, la sua è un’azione di cittadinanza attiva che fa arrossire tutti gli ex consiglieri comunali (degli ultimi due civici consessi), i partiti tutti, le liste civiche proliferate come mosche e le associazioni presenzialiste. Nessuno, tranne sparute eccezioni, parla del crollo inquietante della casa comunale; dello sconcio di un rudere in pieno centro, delle pastoie amministrative finanziarie in cui si è cacciato l’ente locale. Tutti zitti. Non sono pervenuti commenti alla divulgazione delle «carte ufficiali sul crollo del palazzo di città» (per la cui ricostruzione l’ente locale deve ancora sborsare un milione e 60 mila euro). Il manifesto «Cornuti e mazziati», affisso su tutti i muri della città, è stato ignorato.  Inutile commentare, meglio leggere. Pubblichiamo integralmente l’ultima comunicazione inviata al commissario De Lucia in cui si contesta l’esecuzione dell’accertamento tecnico preventivo e il conflitto di interesse che affliggerebbe i tecnici dell’ufficio tecnico comunale.
Istruzioni per la lettura: Barbato contesta che il Rup (responsabile unico del procedimento) all’indomani del crollo ha giudicato l’evento addebitabile ad un evento imprevisto, imprevedibile e inevitabile». Tre aggettivi, che in letteratura forense, si riferiscono ad eventi catastrofici quali sismi, alluvioni, frane non monitorate.
Poiché a Maddaloni di catastrofi naturali non si sono registrate. Di amministrative, finanziarie e politiche invece c’è l’imbarazzo della scelta. Vi invitiamo a leggere.
Resta aperto un interrogativo: i candidati a sindaco in servizio permanente effettivo (h 24), gli strateghi del consenso troveranno il coraggio di prendere posizione? Staremo a vedere.
Buona lettura.
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