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Cancellati e rimossi pure i sigilli della Guardia di Finanza. Quelli imposti per il sequestro della megadiscarica di rifiuti tra l’autostrada A30 e l’Interporto. Sigilli, palette di segnalazione e notifiche cancellate da una montagna di immondizia e dal fuoco che periodicamente consuma i rifiuti continuamente accatastati. Niente e nessuno ferma lo smaltimento abusivo di rifiuti speciali, urbani e ingombranti in via Calabricito.  Nulla cambia e la situazione è destinata a peggiorare perché, spulciando tra gli archivi, è emerso che toccherà al Comune di Maddaloni la rimozione delle gigantesche discariche clandestine, che impegnano oltre 11 mila metri quadrati e che assediano l’autostrada Caserta-Salerno. Grazie alla burocrazia smemorata e ad una disputa sui limiti di proprietà durata quasi 40 anni, gli accumuli (più volti sequestrati da Carabinieri e Guardia di Finanza) sono cresciuti oltre misura. Alla fine, ha vinto Autostrade per l’Italia: tocca all’ente locale la rimozione degli sversatoi lungo le zone di pertinenza e nei sottopassi dell’autostrada. Lo certificano i documenti smarriti negli archivi comunali. Infatti, l’ente locale aveva perso persino la memoria documentale che, nel lontano 1975, aveva sottoscritto l’accorpo di vigilanza, manutenzione pulizie delle aree di proprietà di Autostrade ma ricadenti nel proprio territorio. Ora, la bonifica degli accumuli, stratificati da decenni di abbandoni illegali, si può fare a carico del comune. E subito il problema diventa finanziario: l’ente locale non ha le risorse. E l’unica bonifica che ha eseguito, è stata avviata dall’Astir nel lontano 2011 solo grazie alla compartecipazione della Regione. Bonifica culminata in un megafallimento.

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