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MADDALONI- Dalla messa in sicurezza alla messa all’asta, il passo è breve. Avviati interventi di somma urgenza e aperti i cantieri per la «messa in sicurezza» dell’ex caserma borbonica dell’Annunziata: l’Agenzia del Demanio sta investendo quasi 800 mila euro per impedire il crollo definitivo dei tetti, il cedimento di parte della facciata anteriore e il collasso completo dei solai del secondo e terzo piano. Tempi celeri per un intervento più che straordinario: in 180 giorni lavorativi sarà garantito il rifacimento e consolidamento dei tetti, dei solai e della facciata lato strada. Ma l’obiettivo prioritario è cancellare i persistenti rischi per la pubblica e privata incolumità in un’area densamente popolata. Fin qui l’urgenza e il presente. Ma c’è anche un futuro a sorpresa: l’ex magazzino militare entra nell’elenco degli immobili che potrebbero essere collocati sul mercato. Il Comune di Maddaloni, lo scorso mese di giugno negli ultimi giorni di reggenza commissariale, ha declinato l’invito-offerta ad acquisire l’immobile. Una valutazione molto ponderata: sebbene l’acquisizione sarebbe stata possibile per meno di un milione di euro per gestire il gigantesco quadrilatero, più la messa a norma e recupero, sarebbe stato necessario una somma moltiplicata per dieci. Decisamente fuori dalla portata dell’ente locale. Sulla scia del progetto “Proposta Immobili 2015“, lanciato dal Mef e dall’Agenzia del Demanio, che inserisce i patrimoni pubblici in percorsi di valorizzazioni e dismissioni, per l’ex caserma la strada ovviamente della dismissione sembra l’unica rimasta o possibile. Con una base d’asta che certamente supererà il milione di euro (costo riservato al Comune) si potrebbe aprire un nuovo capitolo sul ruolo e il futuro possibile di una struttura che versa, al netto della messa in sicurezza, in un grave stato di abbandono e che resta senza destinazione d’suo plausibile o sostenibile.  

Redazione