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MADDALONI- “Chiuso per pensionamento”. E’ questo il cartello che potremmo leggere all’ingresso dell’Ufficio tecnico tra qualche mese. E non solo all’Ufficio tecnico. Ancora non si conoscono eventuali ricadute dei pensionamenti, grazie alle finestre della “quota cento”, ma all’ex Padiglione Farina la lista degli addii, da parte di chi ha maturato o sta maturando il diritto alla pensione, è lunga. E non stiamo parlando solo della dirigente arch. Enza Pellegrino che lascerà il servizio il promo luglio. E per la quale è prevista la sostituzione con l’assunzione di un nuovo dirigente a tempo indeterminato. Il rischio vero, visto gli organici già striminziti e l’enorme carico di lavoro, è che si vada verso la paralisi. Così. Si corre ai ripari. E nella maggioranza serpeggia la proposta di una “commissione condono bis”. Per evitare la paralisi dell’attività edilizia e azzerare le pratiche giacenti senza ledere i diritti degli utenti, si paventa di ricorrere ad una commissione di tecnici esterni. Insomma, quello che si è fatto con il settore condono. Si sono selezionati i tecnici che dovranno smaltire anni di pratiche arretrate e far tornare alla normalità la gestione di un settore molto delicato le cui ricadute saranno anche valutate nella fase di redazione del Puc. Insieme al geometra Alfonso D’Angelo spicca l’ex assessore all’urbanistica del comune di Caserta arch. Lucio santangelo. Completano il sestetto: l’ing. Giuseppe Ventrone, il geometra Domenico Zappariello, il geometra Pasquale Fusco e l’arch. Roberto Cardone. Sullo stesso modello, ma con una variante, avanza la proposta antiparalisi: costituire una short list di 20 tecnici, ripartiti tra 10 senior (oltre i cinque anni di anzianità professionale) e 10 junior. Affidare a questo team misto, la discussione di tutte le preistruttorie delle pratiche edilizie inevase. Il fatto nuovo è che si vuole affiancare agli esperti i giovani (come è prassi nei bandi regionali) per due motivi: creare occasioni di fare esperienza lavorativa anche a chi non ha curriculm pluriennale o studi familiari alle spalle ed evitare il monopolio dei tecnici di lunga durata. Ma l’obiettivo vero è disinnescare una bomba: la paralisi dell’attività edilizia e non solo sul territorio. Vedremo se la proposta anticrisi si trasformerà in progetto amministrativo.

Redazione