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MADDALONI- Imboccato il tunnel della “crisi aziendale”. Parte domani il “Piano di crisi” alla Colacem, per intendersi cementificio ex Cementir. Per l’impianto maddalonese comincia il ridimensionamento e la ristrutturazione che coincide con l’avvio della cassa integrazione a rotazione per 61 unità su 84. Ad eccezione degli addetti all’area commerciale non si può non dire che è in atto un ridimensionamento irreversibile. Spento l’altoforno, azzerata l’attività estrattiva rimangono solo il centro di macinazione e l’attività di vendita nonché il trattamento del calcare ancora presente nei magazzini. E’ l’inizio di una lunga fase di transizione: 12 mesi di cassa integrazione straordinaria nei quali si dovrà sperimentare la mobilità incentivata per il personale verso altri stabilimenti della Colacem: Gubbio, Arezzo e Varese. Non ci saranno licenziamenti. Ma con l’esodo del personale, l’azzeramento dell’intero indotto e la contigentazione delle commesse esterne c’è una perdita di reddito significativa per il territorio. La vera notizia è il perdurante silenzio di partiti, partiti e movimenti che aspirano a fare politica. Si parla di tutto ma si evita con cura il problema  dei problemi: il lavoro, le sue ricadute sul territorio e la sua salvaguardia.

Redazione